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Il cuore oscuro dell'America
Affresco tremendamente reale dell'inferno vietnamita.
Libro da cui poi è stato tratto, uno dei più grandi capolavori (se non il più grande capolavoro) della cinematografia mondiale, del genio visioniaro di Stanley Kubrik "Full Metal Jacket".
Un libro, che come recita il titolo, è composto da una serie di articoli elaborati da un corrispondente di guerra, che suo malgrado si trova catapultato nella oscura, inaccessibile, tenebrosa e mortifera foresta vietnamita.
L'autore racconta in prima persona le fatiche immani, le sofferenze e le atrocità che hanno macchiato per sempre la coscienza di centinaia di migliaia, se non milioni di persone.
Ci racconta di come un paese asiatico sia stato completamente devastato, annientato da una forza esterna che ha usato ogni mezzo per cercare di portare a termine un conflitto che sin dall'inizio di preannunciava catastrofico.
Le pagine di questo libro trasudano sangue e sofferenza.
Alcuni passaggi sono un vero schiaffo in faccia, un cazzotto nello stomaco.
Gli elementi più brutali, sono quando vengono descritti i vari modi in cui si smembravano i nemici, oppure l'autolesionismo per tornarsene a casa mezzi impazziti. Intere colline e montagne completamente rase al suolo o devastate per stanare il nemico.
Centinaio di migliaia di soldati completamente allo sbando nella giungla impenetrabile.
Un conflitto che ha coinvolto civili, bambini, donne, anziani, animali....non ha risparmiato nulla e nessuno.
Naturalmente la propaganda si faceva forte con il classico "esportiamo la democrazia", che poi in definitiva non era altro che dire: esportiamo un po di morte e distruzione. Ci sono riusciti.