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Motti dannunziani
 
Motti dannunziani 2019-08-02 17:11:14 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    02 Agosto, 2019
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"Io ho quel che ho donato"

Un libretto molto interessante che raccoglie i motti ripresi o coniati ex novo da Gabriele d'Annunzio, l'artista, il soldato, il patriota.
Una lettura che, tra l'altro, mi ha confermato quanto ambiguo fosse il rapporto del Vate con Mussolini e il fascismo, un rapporto non certo idilliaco né di adesione convinta, tutt'altro; del resto, non risulta che egli avesse la tessera del partito fascista e, sulla base di un'autorevole fonte, pare che fosse pure un sorvegliato speciale del regime. Insomma, non fu d'Annunzio che fece propria l'ideologia di quegli anni, fu semmai il fascismo ad appropriarsi della sua figura carismatica.
Ho scoperto che i famosi "Eja, eja, eja, alalà" e "Me ne frego", che credevo fascisti, sono in realtà motti dannunziani pronunciati già tra la fine della prima guerra mondiale e l'esperienza di Fiume giunta al capolinea al termine del 1920, quando cioè i fasci di combattimento muovevano ancora i primi maldestri passi e il futuro duce rischiava nuovamente di soggiornare nelle patrie galere come ai tempi prima della Grande guerra.
Ma quel che mi ha stupita di più è stato scoprire il d'Annunzio "pubblicitario": non sapevo, infatti, che avesse ricevuto, e accettato in quanto molto ben pagate, offerte di lavoro da parte di famose industrie italiane per l'elaborazione di motti commerciali ad hoc per i più svariati prodotti, passando dal campo dei profumi a quello dei biscotti. E fu proprio d'Annunzio – cosa forse ignota ai più – a battezzare "La Rinascente" i grandi magazzini dei fratelli Bocconi che aprirono pian piano in tante città italiane. Nemmeno per il Vate, dunque, era sempre possibile cantare cose grandi!

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
...a chi ama Gabriele d'Annnunzio, ma anche a chi non lo ama.
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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Io sono fra quelli che non lo amano Laura... Riconosco il suo valore letterario, soprattutto in poesia, ma il personaggio che si è cucito addosso mi è sempre risultato antipatico. Molto interessanti le precisazioni sui rapporti fra d'Annunzio e il fascismo.
Veramente interessante questo libretto, a me piace proprio l'argomento e molto meno D'Annunzio, di cui apprezzo, come già detto settimane fa, le poesie.
Veramente curioso sapere che D'Annunzio fosse un paroliere ingaggiato dal moderno commercio!
Laura, sapevo di "La Rinascente" e dei biscotti "Saiwa" . Non mi stupisco affatto che la creatività di tanto Autore abbia dato altri frutti, presumo remunerati, anche in questo campo.
Un libretto sicuramente curioso.
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
05 Agosto, 2019
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Ciao, Chiara! So bene che d'Annunzo non viene amato da tutti, anche perché in molti lo ritengono semplicemente un fascista, cosa che in realtà non era. Io non condivido il suo interventismo nella Grande guerra, anche se occorre riconoscere il suo impegno militare in prima persona a un'età in cui avrebbe potuto stare tranquillamente a guardare.
Anni fa avevo letto un libro scritto da Giordano Bruno Guerri, "La mia vita carnale", proprio sul d'Annunzio dell'epoca del Vittoriale: un testo che rivela molti retroscena della sua vita privata, al di là di quelli legati alle sue innumerevoli relazioni sentimentali... Chissà, magari potrebbe interessarti un giorno :)
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
05 Agosto, 2019
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Sì, esatto, una piccola pubblicazione davvero curiosa, Emilio, e anche illuminante sotto vari aspetti!
In risposta ad un precedente commento
Laura V.
05 Agosto, 2019
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Grazie come sempre, Marianna! Beh, nel bene e nel male, d'Annunzio è stato un personaggio come pochi! :D
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