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Una suora partigiana
La Corte, giornalista e scrittore, dopo aver pubblicato La casa di Geppe e Il coraggio di Cion, firma un altro importante testo: Resistenza svelata. La storia, toccante e profondamente umana, di una suora: Carla De Noni, che ebbe, nel periodo della Resistenza un ruolo di assoluta importanza. Una figura di donna e di suora eccezionale e meravigliosa.
Chi è Carla De Noni? Al secolo Caterina De Noni, fu medaglia d’Argento al Valor militare per la Resistenza, fu staffetta con i partigiani, ed entrò a far parte, nel 1944, del Servizio, ovvero il Servizio partigiano che vedeva uomini che combattevano e che si erano rifugiati nelle terre comprese tra la Liguria, il Piemonte e la Val d’Aosta. Suor Carla operava presso il convento a Villanova Mondovì, e da lì partiva sempre, e con qualunque tempo ed intemperie, come staffetta. Sempre pronta e disponibile ad assolvere con solerzia ai compiti che le venivano affidate. Proprio durante una delle sue missioni il trenino su cui viaggiava fu colpito e la suora fu gravemente ferita. All’inizio fu data per morta, poi fu ricoverata, ma era molto grave. Il volto era completamente devastato dai proiettili, la mandibola completamente distrutta. E il corpo non era messo meglio. L situazione era grave e non offriva speranza alcuna. Per un certo periodo curata in ospedale, poi viene inviata in convento, dove riceverà assistenza ed amorevole cura dalle consorelle che pregano per lei. Un medico e un miracolo, poi riconosciuto, e l’intercessione di don Filippo Rinaldi le permisero di sopravvivere.
E l’autore racconta con precisione e perizia questa storia vera, immaginando le parole della suora che, impossibilita a comunicare, racconta, comunque, la sua vita, anche degli anni precedenti. Tantissimi i personaggi storici coinvolti, da Dino Giacosa a Aldo Sacchetti, ma non solo: pensiamo alla bambina ebrea Sara, all’infermiera Iole, alle tante altre suore partigiane qui narrate. Un racconto commovente, preciso, coinvolgente ed affascinante. Una lettura che si può anche affrontare come se fosse un thriller di guerra, se non fosse che purtroppo si tratta di una storia vera. Anche se a buon fine.