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Fratelli guerrieri
 
Fratelli guerrieri 2009-07-17 17:34:11 prupitto
Voto medio 
 
2.4
Stile 
 
2.0
Contenuti 
 
2.0
Approfondimento 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
prupitto Opinione inserita da prupitto    17 Luglio, 2009
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Fratelli guerrieri

Formatosi inizialmente alla Accademia militare “R.Land”dove- grazie al comandante col.Bowman-comprendera’ da un lato la fondamentale importanza a livello storico- militare delle forze speciali israeliane e dall’altro lato acquisira’ maggiore sicurezza e consapevolezza psicologica -Aaron intraprendera’ il programma di educazione linguistica Ulpam allo scopo di diventare cittadino israeliano e membro delle forze speciali.Portatolo a termine positivamente ,per un breve lasso di tempo vivra’ in un kibbutz per completare la sua formazione che avra’ modo di concretarsi sotto il profilo militare attraverso un duro addestramento fisico e psicologico svolto al Wingate Institute-il centro sportivo delle special forces- e alla base militare “Mitkan Adam” sede ufficiale per l’addestramento militare delle forze speciali.Sotto il profilo psicologico,l’educazione impartita lo modifichera’ profondamente ricondizionandolo allo scopo di abituarlo alle tecniche di combattimento -quali il Krav Maga-,all’uso dell’M-16,a marcie estenuanti,all’uso della mimetizzazione e infine alla ricognizione topografica.Il passaggio successivo-l’ingresso alla Scuola antiterrorismo israeliana- costituira’ il coronamento della formazione militare di Aaron.Il paradigma sul quale sara’ costruito il suo iter formativo sara’ ispirato al significato dell’emblema della scuola,vale a dire all’uso della astuzia,della silenziosita’,della flessibilita’ mentale ,iter formativo che prendera’ forma nei programmi denominati LOZ(addestramento in ambiente terrestre) e PRAT(tiro e maneggio armi),nello disamina analitica dei successi e dei fallimenti delle operazioni antiterroristiche israeliane e naturalmente nella infiltrazione tra i gruppi terroristici palestinesi.Ebbene,l’insieme delle competenze acquisite lo mettera’ in grado di comprendere chiaramente come le priorita’ antiterrostiche siano quelle non di reprimere alla cieca ma di individuare accuratamente i burattinai del terrorismo palestinese,di comprenderne il modus operandi.Conclusa la formazione altamente specialistica ricevuta presso la Scuola di antiterrorismo, dopo un periodo di transizione- caratterizzato da forti problemi di socializzazione e di depresssione determinati dal brusco passaggio dalla attivita’ militare operativa alla vita civile-Aaron decidera’ di mettere a frutto con successo le competenze acquisite fondando l’IMS Security a Los Angels addetta alla sicurezza dei vips e all’addestramento delle forze dell’ordine.La parte conclusiva del volume e’ dedicata ad una sinossi informale sulle profonde differenze tra le strategie antiterrostiche israeliane-le piu’ efficaci in assoluto secondo l’autore-e quelle delle forze speciali statunitense,differenze che si possono agevolmente indicare nell’abuso della tecnologia da parte americana e nella sua incapacita’ da un lato di comprendere che la strategia piu’ adeguata e’ quella della strutturazione a piu’ strati che attraversano la societa’ civile coinvolgendo nella difesa attiva antiterrostica le infrastrutture militari e civili-scelta (scelta che consente a Israele di mobilitarsi in quarantotto ore)- e dall’altro lato di capire che la tecnica della irruzione dinamica pratica dalle forze speciali americane e’ da scartare per la sua pericolosita’ al contario di quella israeliana.D’altra parte anche a livello di maneggio delle armi, l’addestramento israeliano abituando “l’operativo a spostare il baricentro dello scontro verso il terrorista “ consente un contrasto piu’ efficace.Infine,Aaron con estrema chiarezza e senza lasciare adito a dubbi o scrupoli morali, sottolinea come l’enfasi posta-sia da parte americana che da parte europea- sul rispetto ad oltranza dei diritti civili costituisca un grave limite all’attuazione di una efficace politica antiterroristica.

Gagliano Giuseppe

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