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Passeggiate con Robert Walser
 
Passeggiate con Robert Walser 2018-05-03 11:45:02 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    03 Mag, 2018
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Il grande camminatore

Dal 1929 al '56 , quando morì all'età di 78 anni, lo scrittore R. Walser trascorse la propria esistenza in clinica con una generica diagnosi di 'disturbi mentali' . Sulla gravità di essi non sappiamo, ma dal ritratto che ne emerge da queste lunghe "Passeggiate", distribuite nell'arco dell'ultimo ventennio di vita compiute con C. Seelig, possiamo avere parecchi dubbi. L'ambito intellettivo risulta essere sicuramente integro e la memoria pare aver conservato ben viva la cultura accumulata ed elaborata nel tempo.

Durante le numerose escursioni intraprese insieme, si cammina molto e in qualsiasi stagione o condizione atmosferica. Si fa tappa con un lauto pranzo, qualche sosta diventa occasione per bevute o visite in pasticceria. Ma più interessante è il dialogo fra i due, con le acute osservazioni dello stesso Walser.
Le frecciate in campo artistico certamente non mancano : "Di fronte a quegli scrittori che eccellono nell'azione e si servono del mondo intero per i loro personaggi, io sono diffidente a priori: le cose di tutti i giorni sono abbastanza belle e preziose perché se ne possano far scaturire scintille di poesia".
La saggezza pare salda : "Volersi opporre a leggi eterne è un segno d'immaturità spirituale".
Per quanto concerne la propria vita, risulta essere un uomo quasi felice : "Quando uno cerca il bello, il più delle volte gli viene gentilmente incontro" ; "In clinica ho quel che mi occorre, la pace", e "la vecchiaia (...) può essere così prodiga di gioie!".

Per chi ama la scrittura di Robert Walser, un libro imperdibile.

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Commenti

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Questo testo mi interessa, diversamente da te ritengo che una diagnosi, anche severa, non infici la qualità intellettiva, anzi in alcuni casi ne acuisce le particolarità. Il camminare poi è terapeutico di per sé...vuoi mettere una birra a fine escursione?
Laura, in fondo sono d'accordo con te. Però, dal libro si può dedurre qualche sbalzo umorale non particolarmente grave e qualche altra sfumatura di carattere esistenziale, per cui un po' sorprende il prolungatissimo ricovero in clinica. C'è da dire che era lo stesso Robert a volerlo : aveva una camera a disposizione per scrivere, poteva uscire quando voleva, era in buoni rapporti col direttore... . E camminare era la sua passione.
Testo interessante, Emilio. Grazie della segnalazione.
Anna Maria, se ami Walser questo testo è quasi imperdibile.
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