Dettagli Recensione
Inascoltato visionario
Il libro è un amaro sfogo di un intellettuale estremamente lungimirante, che in esso, scarica tutta la sua frustrazione per l’ottusità dimostrata dai delegati che hanno partecipato alla conferenza di Versailles del 1919. L’autore dimostra, con la forza incontrovertibile dei numeri, l’impossibilità per la Germania di far fronte alle dure condizioni di pace impostele dai “vincitori”. La sua convinzione era che la Germania dovesse risarcire gli stati danneggiati nel corso delle operazioni militari, ma tali indennizzi, non dovessero avere come conseguenza quella di “affamare” il popolo tedesco. Purtroppo le sue argomentazioni erano minoritarie, e non venne ascoltato neanche quando suggerì di “annullare” tutti i debiti di guerra, a favore di una politica economica basata sull’accensione di prestiti internazionali verso i paesi maggiormente indeboliti dagli eventi bellici. Anche questo fu un errore commesso dai leader politici del tempo, i quali si preoccuparono di ottenere qualche illusorio ed effimero risultato da “spendere” in patria piuttosto che di costruire le basi per un percorso di pacificazione stabile e duraturo. Keynes che partecipò alle fasi iniziali della conferenza come membro della delegazione britannica, rinunciò al proprio incarico appena si rese conto che ormai “il dado era tratto” e nulla poteva essere fatto per impedire la severa e (ahime!!!) controproducente “punizione dell’Unno”.