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Ritratto di signore
Corposa e documentata biografia di un grande narratore, ideata e scritta come un romanzo, una biografia romanzata appunto che permette di fruire di una bella opera letteraria, data l’elevata cifra stilistica ma soprattutto considerata la simbiosi con lo stile del grande James. La prima metà della biografia riecheggia infatti le atmosfere narrate nei romanzi e nelle novelle dell’artista e si rimane colpiti da questa aderenza stilistica e piacevolmente catturati. Ci si sente quasi a casa, se si sono lette e apprezzate non di dico tutte ma molte delle sue opere. Il godimento del lettore raggiunge poi l’apice quando, a ritroso, dopo aver subito la sconfitta del debutto teatrale di James e aver cambiato casa con lui arrivando ad una sorta di buen retiro nelle coste britanniche della cittadina di Rye, si ripercorrono i fatti salienti della sua esistenza. Entrano in scena molti dei suoi famigliari e tante conoscenze, maschili e femminili, qualche buona amica ma fondamentalmente un grande solitario, un uomo forse irrisolto, e chi non lo è, dal grande fascino, dalla grande signorilità ed eleganza, che è riuscito faticosamente a vivere la sua intima frattura in seno alla sua famiglia, tra due continenti , a cavallo di due epoche così diverse e così complementari l’una all’altra. Si capisce ancora di più quella definizione di cerniera, di ponte che spesso gli viene data. Ci si affeziona pure all’uomo e si vorrebbe capirne tutti gli intimi segreti ma lo stesso Tóibín non osa tanto e allora gioca fra il non detto, alludendo, rimandando, permettendo al lettore di farsi la sua personale idea, non ha lasciato il nostro tracce tangibili della sua essenza più intima (prima di morire bruciò molta corrispondenza privata salvo poi dettare uno scritto dal letto di morte). O meglio non fonti dirette, benché abbia provveduto anche a scrivere una sua autobiografia, ma molto ha lasciato non detto, alluso, da percepire, interiorizzare e accettare … e chi l’ha detto che tutto debba essere esplicitato. Lo sanno bene i suoi lettori. La maestria di Tóibín è allora quella di regalarci un fedele e affascinante ritratto di signore, aiutandoci anche a capire quanto di se stesso in fondo egli abbia già detto, basta saper leggere tra le righe della sua importante bibliografia, lì si ritroveranno episodi significativi della sua esistenza, rielaborazioni artistiche di dissidi interiori, fascinazioni culturali e importanti anticipazioni stilistiche di tanta narrativa a venire. Imperdibile.
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Ho constatato la grandezza letteraria di Toibin recentemente anche in "Nora Webster", romanzo diversissimo per stile e argomento, ma quasi altrettanto bello.