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Semplicemente, Adriano Olivetti.
Classe 1901, Adriano Olivetti nasce sulla collina del Monte Navale, nelle vicinanze di Ivrea, da Camillo, ebreo, e Luisa Revel, valdese. Laureato nel 1924 in ingegneria chimica al politecnico di Torino, lo studioso affrontò un soggiorno negli Stati Uniti insieme a Domenico Burzio (Direttore Tecnico della Olivelli) grazie al quale potette aggiornarsi ed approfondire le pratiche di organizzazione aziendale. Divenuto direttore della omonima Società Olivetti nel 1932, soltanto nel 1938 ne acquisì la qualifica di presidente. Ed è proprio in questi anni (nel 1932 a voler essere pignoli) che l’ingegnere lancia la prima macchina da scrivere portatile chiamata MP1. Ed è sempre in questi anni che, per sfuggire alle leggi razziali fasciste, riesce a procurarsi un certificato di battesimo valdese. Dalla famiglia, infatti, Olivetti, non ricevette alcuna formazione e/o educazione religiosa.
Forte oppositore del regime partecipò con Carlo Rosselli, Ferruccio Parri, Sandro Pertini e altri alla liberazione di Filippo Turati e seppur fu costretto a riparare in Svizzera non perse mai i contatti con la resistenza. A conclusione della guerra riuscì a riprendere le redini della sua attività riuscendo a farla affermare quale la prima azienda del settore dei prodotti per ufficio.
Uomo di grande acume, spirito e ingegno, Adriano Olivetti è sempre stato caratterizzato da una forte sete di ricerca e sperimentazione, ricerca a cui si è sommata la volontà dell’affermazione dei diritti umani nonché della democrazia partecipativa tanto all’interno dell’attività di fabbrica quanto all’esterno della medesima. Per l’industriale fondamentale era infatti l’innovazione, la ricerca, l’investimento in nuovi progetti affinché il profitto aziendale potesse essere reinvestito.
Imprenditore di grande coraggio, editore, politico, urbanista, intellettuale, innovatore; Adriano Olivetti è una delle personalità più significative della storia italiana, un uomo con una vita straordinaria che partendo dalla realtà di fabbrica è riuscito a rinnovare integralmente la veste e gli ingranaggi della società. Con questa biografia Valerio Ochetto ripercorre con dovizia e minuzia la sua vita, ne descrive gli aspetti più intimi, la realtà familiare, sino a ricostruire l’aspetto del successo nel mondo del lavoro e facendo leva su quelli che sono sempre state le sue colonne portanti: i valori della cultura e l’idea del progresso come strumento per la costruzione di un mondo spiritualmente più elevato.
Una personalità affascinante, eclettica, acuta. Una personalità con uno sguardo aperto sul mondo che conquista e si fa sinceramente apprezzare.
Complimenti altresì ad Ochetto per il lavoro di ricerca e per l’elaborato preciso e meticoloso posto in essere. Un testo, quindi, che merita e che sinceramente vi consiglio.
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Commenti
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Grazie della bella segnalazione, Maria.
sicuramente un imprenditore atipico, che ha evidenziato i suoi valori dentro e fuori dalla "fabbrica".
Una curiosità pero: nel libro sono approfonditi i lati "oscuri", o è una mera lode alla memoria?
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