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L'arte della guerra di Sun Tzu
 
L'arte della guerra di Sun Tzu 2016-09-11 07:55:30 Amante di Libri
Voto medio 
 
3.2
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Amante di Libri Opinione inserita da Amante di Libri    11 Settembre, 2016
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La vera vittoria sta nel evitare la guerra

L’arte della guerra è un trattato di strategia militare composto nel IV secolo a.C., suddiviso in tredici stringati capitoli. Ognuno di essi è dedicato ad un aspetto della guerra:

Valutazioni di base (Ji)
Conduzione del conflitto (Zuozhan)
Pianificazione dell’attacco (Mougong)
Disposizioni (Xing)
La forza (Shi)
Vuoti e pieni (Xushi)
Manovre di eserciti (Junzheng)
Le nove variabili (Jiubian)
Muovere l’esercito (Xingjun)
Conformazione del terreno (Dixing)
I nove terreni (Jiudi)
Attacco col fuoco (Huogong)
L’uso delle spie (Yongjian)
Tali suggerimenti hanno influenzato anche la strategia militare europea e molti aspetti della vita come l’economia e la conduzione degli affari. Difatti, questo libro è usato per la conduzione di molte aziende in tutto il mondo, tenendo conto degli aspetti collaterali della società e delle varie teorie. Si dice che fu anche d’ispirazione a uomini come Napoleone, Mao Zedong e Douglas MacArthur. Tuttavia, ve ne è stato un uso improprio in quanto non sempre si riesce a percepire il vero significato del trattato. Sfugge il significato latente al lettore che si approccia a tale trattato, probabilmente con somma sincera nemmeno io l’avrò compreso a pieno.

Vi sono opinioni discordanti sull’esistenza di Sun Tsu. C’è chi dice che fu chiamato ad addestrare l’esercito del re di Wu (e ritroviamo difatti nella fine del trattato un esempio); c’è chi dice che non sia mai esistito e che era un nome fittizio dello stesso re. Nonostante ciò il suo volume è risultato il più consultato nel tempo poichè nell’analisi della strategia militare tiene conto di più aspetti. Si passa dalla gestione psicologica delle truppe all’analisi dei diversi terreni per l’attacco; all’interpretazione dei punti deboli dei nemici all’utilizzo delle spie. Ogni capitolo è contornato da massime tipiche della tradizione orientale, esperti di perle di saggezza quindi si presenta in maniera ostica per noi occidentali, abituati a ragionare per schemi e approfondimenti.

Di conseguenza, i capitalisti non sono programmati per capire la vera lezione di fondo, ovvero: Sun Tsu non prepara alla guerra ma insegna ad evitarla. In un certo senso di discosta e nello stesso tempo si avvicina alla locuzione latina “Si vis pacem, para bellum”. Poiché, uno dei mezzi più efficaci per assicurarsi la pace è di essere in grado di difendersi ma dall’altra parte chi vuole pace deve essere in grado di preparare la guerra.

Da buon stratega Sun Tsu afferma che ogni scontro si può evitare ma se proprio bisogna combattere che sia un combattimento rapido non basato su saccheggi o uccisioni. L’importante è ottenere la vittoria non tramite spargimento di sangue ma è quella che si ottiene prima di combattere, con poco dispendio di energie. Bisogna adattarsi alle situazioni, alle condizioni come fa il flusso dell’acqua, in quanto il suo fluire si adatta ai vari ostacoli che incontra nel percorso dal monte alla valle. Vincere seminando poche morti e poco rancore, tutto parte dall’interno. Se si nega dall’interno la guerra non vi sarà bisogno di metterla in atto all’esterno. Un lavoro di mente e corpo, razionalità ed istinto. Evitare quindi la guerra fine a se stessa, rinnegare gli inviti al conflitto perché ridurre il nemico in rovina non è una conquista.

La lezione di Sun Tsu può essere applicata anche alle varie lotte del nuovo millennio dalla pirateria musicale a quella dei film. E’ un libro di lotta per rimanere in piedi, cercando di concentrarci su quello che diceva l’autore, ovvero: “L’ira può tramutarsi in gioia, e l’indignazione in piacere; uno stato non può tuttavia risorgere dopo essere stato distrutto, né può un uomo rivivere dopo essere morto”.

“Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto il paese nemico. Distruggerlo costituisce un risultato inferiore”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
La strategia militare di Sun Pin
Strategikon di Maurizio
Il libro dei cinque anelli di Miyamoto Musashi
Dell’arte della guerra di Niccolò Machiavelli
Epitoma rei militaris di Publius Flavius Vegetius Renatus
Strategemata di Sextus Julius Frontinus
Della guerra di Carl von Clausewitz
“Il Codice del potere” (Artha??stra) di Kautilya
La guerra di guerriglia di Ernesto “Che” Guevara
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Kvothe
11 Settembre, 2016
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Bell' analisi. Prima o poi lo leggerò. E' così citato: in libri, film, serie tv ecc; che sono curioso di approfondirne la conoscenza.
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Amante di Libri
11 Settembre, 2016
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Io l'ho letto proprio per questo me lo ritrovavo ovunque, mi sono detta basta è arrivato al momento. Ti dirò non è semplice da capire ma interessante
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Kvothe
11 Settembre, 2016
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Ahahhaha un ossessione anche per me. Quante pagine ha?
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Amante di Libri
11 Settembre, 2016
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Dipende la versione che leggerai varia dalle 200 alle 100 pagine. Io ho letto entrambe, ti consiglio sempre la versione estesa.
Vedo che navighi in Oriente. Anch'io amo la letteratura giapponese, in particolare Kawabata e Mishima.
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Amante di Libri
11 Settembre, 2016
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Mishima mi piace molto. Per quanto riguarda Kawabata ancora devo leggere qualcosa.
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Kvothe
11 Settembre, 2016
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Va bè dai non sono tante.
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Amante di Libri
11 Settembre, 2016
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No infatti, non lo sono per niente e poi lo leggi tutto d'un fiato
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