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Un eroe borghese
 
Un eroe borghese 2016-07-14 12:22:18 pirata miope
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
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Piacevolezza 
 
5.0
pirata miope Opinione inserita da pirata miope    14 Luglio, 2016
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LA VITA IMITA L'ARTE

Il libro di Stajano dedicato all’avvocato Giorgio Ambrosoli, ucciso dalla mafia su mandato di Michele Sindona, scritto nel ’91, inizia con un citazione de “I promessi sposi” : “Per tutto cenci e, più ributtanti dei cenci, fasce marciose , strame ammorbato, o lenzuoli buttati dalle finestre”. Se non l’avessimo letta fra i banchi di scuola la descrizione degli effetti materiali e morali della peste sul panorama urbano e extraurbano potremmo credere che le parole di Alessandro Manzoni fossero cronaca fedeli della nostra realtà. Già perché il capolavoro del grande scrittore lombardo è la carta d’identità dell’Italia unita e la fotografia del Paese lì contenuta ad ogni pagina non è affatto ingiallita con il passare dei decenni e con l’avvento delle varie trasformazioni imposte dal tempo. C’è infatti un filo conduttore che lega la storia di Renzo e Lucia, “Gomorra” di Saviano e “Romanzo Criminale” di Cataldo e i suoi epigoni: la malattia etica delle classi dirigenti corrotte e spesso colluse a vario titolo con le organizzazioni criminali che hanno reso cronica la peste in Italia. Il libro inchiesta di Stajano racconta la lotta impari per emergere dallo “strame ammorbato” di un’altra Italia, un’Italia periferica, schiva alla luce dei riflettori, animata certo da passione civile e figlia forse di una Milano illuminista ma senza grandi aspirazione se non quella di vivere in una società civile ed equa. Di questo paese ai margini è un simbolo Giorgio Ambrosoli, monarchico, di estrazione borghese, incaricato quasi casualmente di liquidare la banca di Michele Sindona finanziere con amicizie importanti, considerato dalla politica “salvatore della lira” L’ossimoro del titolo, eroe borghese, riassume il senso del dramma: la battaglia contro il male è epica e impone d’essere eroe a chi vorrebbe essere persona normale. Il libro illustra la quotidianità del professionista e di chi lo sostiene, ravvivata dal rigore morale e dal senso della stato e in parallelo attraverso i documenti le stanze del potere, politico e finanziario, popolate da un sottobosco di massoni e faccendieri e caratterizzate dalla certezza dell’impunità o dall’ambiguità complice. “Un borghese gentiluomo” ha tutto del poema epico o del romanzo tranne che nella conclusione: l’eroe muore davanti a un passo carraio e ai suoi funerali, il 14 Luglio 1979, lo Stato, assente, non innalza bandiere.

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Rollo Tommasi
14 Luglio, 2016
Ultimo aggiornamento:
14 Luglio, 2016
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Grandissimo romanzo!
Bellissimo anche il film, di Michele Placido, con un bravissimo Fabrizio Bentivoglio ad impersonare il commissario liquidatore della banca di Sindona. Una storia e metafora di profondo impegno civile.
Grande segnalazione da parte tua, Augusto.
Una segnalazione davvero interessantissima. Me lo segno. Grazie.
Ricordo molto bene questo libro nonostante siano passati venticinque anni da quando l'ho letto. Non era ancora scoppiata Mani Pulite, l'Italia viveva gli ultimi anni della "Prima Repubblica", destinati a finire di li' a poco con le stragi in cui morirono Falcone e poi Borsellino, mentre a Milano un pool di magistrati cancellava dalla scena politica partiti storici che sembravano dovessero durare in eterno.Sulla scena mondiale l'Unione Sovietica si era appena sgretolata e Bill Clinton si accingeva a sostituire Bush alla Casa Bianca, inaugurando l'ultimo periodo di crescita economica sostenuta in tutto il pianeta. Questo libro inauguro' un vero e proprio genere eppure per me rimane il migliore rispetto a tutti quelli che l'hanno seguito. Erano i tempi in cui si contrapponevano le virtù della Società Civile ai vizi della classe politica. Come tante altre cose, anche quella stagione fu strumentalizzata e aprì la porta a movimenti demagogici e alla classe politica peggiore di sempre. Tante cose di quel periodo sono state distorte, usate, manipolate. Eppure, anche questo libro lo dimostra, fu un periodo in cui ancora si oso' sperare di essere all'alba di un mondo nuovo...

In risposta ad un precedente commento
pirata miope
21 Luglio, 2016
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concordo...dovrebbe essere letto nelle scuole...e comunque l'Italia è quella di sempre: dal Manzoni a oggi e che tristezza!
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