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Sopravvivere all'assenza
Alessia e Livia. Le due gemelline bionde scomparse un giorno di gennaio di qualche anno fa. Chi non le ricorda? Con quei loro bellissimi visi. Con la loro disarmante innocenza, contro cui si è sfogata, in qualche modo, la personalità psicorigida del padre. Questo libro ripercorre questo dramma dal punto di vista della madre. La giornalista la cerca, la intervista, scrive di lei e della sua storia. In un alternarsi di capitoli in cui il punto di vista è quello della giornalista su questa mamma e di capitoli in cui è la mamma la voce narrante. Vibrante solitaria, oppure sottoforma di lettere scritte di suo pugno ad alcune figure chiave della sua vita e della sua storia. C’è tanto dolore in queste pagine. Tanti sensi di colpa. Tante domande. Purtroppo però il dolore, da solo, non uccide. E queste pagine racchiudono anche tanto coraggio, perché questa mamma trova la forza di sopravvivere all’assenza delle sue bimbe, al non sapere. Perché l’assenza è la vera misura della presenza, il calibro del suo valore e del suo potere. Irina riesce a passare il confine dall’ombra alla luce. Dal non avere più alcune forza, la ritrova e supera se stessa. Perché resta, con ogni sua fibra, nello spazio minuscolo della speranza.