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UN NAZISTA PER... VICINO DI CASA
Quando ho intrapreso la lettura di questo libro non sapevo cosa aspettarmi, certo avevo letto di cosa parlasse ma non immaginavo la realtà dei fatti narrati.
L'aggettivo che spesso mi dicevo per commentare tra me e me le vicende è stato: pazzesco.
Pensare che persone coinvolte in crimini terribili e disumani come l'eccidio di migliaia di persone, come l'internamento in campi di concentramento di persone innocenti, colpevoli solo di non essere di razza ariana, come lo sfruttamento di manodopera gratuita a scopo bellico o sperimentale, siano state "prelavate" da dove si trovavano, possibili oggetto di futuri, giusti, processi nei loro riguardi, per essere portate in un porto sicuro, in un luogo dove ricominciare da zero, dove una mattina ti svegli e non sei più il nazista che condannava a morte con un cenno del capo, ma il vicino di casa gentile e premuroso che va a messa tutte le domeniche e che aiuta la sua comunità... beh, lasciatemelo dire, è davvero pazzesco!
Lo è ancora di più pensare che questi soggetti siano stati aiutati e difesi dalla CIA e dall'FBI, pronti a insabbiare ogni cosa per avere aiuto da questi criminali, quando la guerra fredda e l'odio per la Russia erano superiori rispetto a qualsiasi altra cosa, anche all'Olocausto, quando raggiungere uno scopo, ritenuto più importante della giustizia mondiale, ha fatto chiudere i loro occhi di fronte alle persone che si sono rese responsabili con le azioni e decisioni di uno dei momenti più tristi e bui di tuta la storia dell'umanità.
Ebbene, Eric Lichtblau in questo libro racconta di loro, dei nazisti, dei criminali di guerra che hanno ricevuto la cittadinanza americana, che nei migliori dei casi si sono visti revocare, ma solo dopo aver vissuto abbastanza da non poter far altro che ritenersi soddisfatti della doppia possibilità di vita che si sono visti proporre dal nemico o che loro stessi hanno proposto per salvarsi da condanne certe e definitive...
ebbene dopo tutto ciò la domanda sorge spontanea: quante cose ancora non sappiamo?
Pazzesco.