Dettagli Recensione

 
Mi sa che fuori è primavera
 
Mi sa che fuori è primavera 2015-11-18 05:41:02 Natalizia Dagostino
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    18 Novembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Madre

Irina Lucidi, dal gennaio 2011, è mancante del contatto con le sue figlie gemelle di sei anni, Alessia e Livia. In italiano si dice vedova, si dice orfana, ma non c’è parola che definisca una persona dopo la perdita di un figlio. Le bimbe scompaiono nel nulla, dopo essersi allontanate con il padre, Matthias Schepp, suicida dopo cinque giorni, nella stazione ferroviaria di Cerignola.

Irina sceglie Concita di Gregorio come medium di ascolto, e la giornalista accetta di diventare strumento, compagna, voce della vicenda. Le lettere, le riflessioni in corsivo dell’autrice, gli elenchi, i ricordi, sono le formule adeguate per creare narrativa da un caso di cronaca. Il romanzo, così, diviene pretesto per un’occasione di accoglienza e di alleanza fra Irina e Concita.

La vergogna e la difficoltà a comparire in socialità rappresentano la sintomatologia del dolore. L’impotenza contamina pensieri e sentimenti. Irina, e ciascuna/a di noi con lei, non dimentica, non si assolve, non esce dal dolore. Offre una testimonianza attraverso il racconto di sé e lo scambio di pensieri con la giornalista. La mancanza è una grande prova di vita.

Non casco nella ricerca della facile morale della favola: capire come una donna, dopo una tragedia, possa rifarsi una vita e un amore! Non nell’indagine è il senso, non nella scoperta, non nell’assoluzione e nella rinascita, ma, unicamente, nella relazione, nel processo del racconto che non salva, ma, dicendo, incontra il volto, riconosce il prossimo, rimette al mondo.

Confermo che la mancanza di protezione verso di sé, non origina mai forme d’amore per gli altri. Rifletto su come l’ostinazione a dire e a inseguire l’essere amato ha, come confine ultimo, solo la morte.

Sono convinta che la ripetitività e l’inconsapevolezza sono già segnali di un tempo immobile, rispetto alla diversità continua dei tempi del benessere. No, non si può prevedere, il gesto folle. Vigilare, sì, dobbiamo. E, soprattutto, valutare l’intuizione come una buona guida.

Al prezioso oggetto rotto, riparato in Giappone con oro liquido, affianco il ricordo dei grandi piatti di terraglia color crema a fiorellini blu, ereditati dai miei avi bitontini, ricuciti con fili di ferro. Senza alcuna nobiltà, non conservano nessuna apparenza di rielaborazione, né di trascendenza. Ormai crepati, possono contenere acqua e terra, liquidità e solidità. Non possono più essere esposti al contatto con il fuoco.

“Todo cuadra. Questa formula, tutto è al suo posto. Ma non si può tanto tradurre. Tutto è proprio come deve essere. Non c’è da ostinarsi a spostare i pezzi. Bisogna solo osservarli muovere, vedere dove vanno. Questo siamo: spettatori attivi nel teatro dell’universo. È uno spettacolo, realmente, la vita. Todo cuadra.”p.79

“Mi ha logorata nell’attesa, perché sa, giudice, l’attesa delle persone amate non è una pausa: è un lavoro incessante, una fatica mostruosa, una lotta contro i peggiori dei pensieri. È uno spazio che si riempie di mostri e ti sorprende alle spalle. Gli anni passano, i minuti, no.”p.63

“C’è bisogno di essere felici, nonna, per tenere testa a questo dolore inconcepibile. C’è bisogno di paura per avere coraggio. È l’assenza la vera misura della presenza. Il calibro del suo valore e del suo potere.”p.14

?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

siti
19 Novembre, 2015
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie, mi hai offerto una chiave di lettura notevole.
Bello ritrovarsi fra pagine e storie
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura