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La ragazza delle camelie.
"Per Alphonsine fu il momento decisivo del suo arrivo nella metropoli: la prima occasione in cui ebbe una prova tangibile dei lussi che la sua bellezza poteva comprare."
"La ragazza delle camelie" è la vera storia di Alphonsine Plessis (in arte Marie Duplessis), la donna che ha inspirato Alexandre Dumas figlio nel famosissimo romanzo "La signora delle camelie", in questa biografia troviamo continui richiami della vita reale di questa donna che si trovano nell'opera del famoso scrittore, perché anche lui l'aveva frequentata e ne era rimasto totalmente affascinato e ammaliato, come tantissimi altri personaggi vissuti a quell'epoca (nella Parigi tra il 1830 e il 1848), una donna forte, carismatica, focosa ed a tratti cinica.
Questa ragazza è morta all'età di 23 anni, ma è vissuta nell'eternità, la sua vita ha inspirato l'opera di Verdi "La traviata", il romanzo sopra citato, è stata impersonata da Eleonora Duse, da Greta Garbo e da famose ballerine di danza classica, è rimasta viva per sempre come tantissimi personaggi (Marilyn Monroe, Kurt Kobein, Jim Morrison, Amy Winhouse ecc.), belli e dannati, che hanno vissuto la vita senza regole, al massimo, cogliendo l'attimo, un antesignana del mito.
"Voglio che sulla mia bara mettiate un lucchetto molto debole; -implorò Marie-. E' questo ciò che m'importa di più."
Un libro interessante perché non si sofferma solo sul personaggio, ma racconta un'epoca, quella della Parigi, dove i dandy imperversavano per le vie, dove la scoperta del piacere, del bel vestire, del bell'apparire iniziava a incunearsi nella mentalità di uomini e donne, era importante partecipare ai balli, alle prime teatrali e frequentare i cafè alla moda, per Marie Duplessis, di immane bellezza, fu facile introdursi nel demi-monde, diventando una Lorette così ricercata da uomini importanti che la volevano al suo fianco, per esibirla e per poi poterne apprezzare l'enorme piacere che lei dava!
"...l'uomo, allo stato di natura, nasce virtuoso; il vizio deriva dalla vita nella società mondane, esposta alle artefatte pressioni urbane."
Marie aveva uno stile di vita dai costi elevatissimi, doveva sempre trovare un protettore capace di sostenere tali spese, per frequentare i circoli alla moda: leggeva libri classici, imparava le buone maniere ed a suonare il piano, conversava misurando e scegliendo le parole e faceva sfoggio della sua delicata ed incantevole bellezza, lei che proveniva dalla povertà e dalla miseria di un piccolo paesino della Normandia, era riuscita a conquistare Parigi, ma sapeva benissimo che tutto quello che aveva poteva sparire in un batter d'ali, quando la sua bellezza sarebbe sfiorita, a quel punto nessuno si ricorderà più di lei, tutto sarà perso, per questo motivo viveva con sfrenatezza, dissolutezza e libertà, era cosciente che non poteva aspirare mai ad avere una famiglia ed un marito dell'alta borghesia, il suo ruolo era e doveva essere quello della "lorette", non sarebbe mai stata la donna con la quale costruire una vita stabile.
"Noi ragazze perdute saremo biasimate in eterno. Ogni porta onesta mi è sbarrata; le convenzioni sociali sono spietate. Riabilitazione? Mai! Perdono umano? Figurarsi! Conosco gli uomini troppo bene sotto questo aspetto per nutrire la benché minima illusione."
Un libro da leggere per chi ama le biografie ben fatte e per chi vuol calarsi in una Parigi degli inizi dell'ottocento!