Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Come si vede Roma dalla Sicilia
“ (…) mi sono sempre occupato di politica: e sempre nel senso etico. Qualcuno dirà che questa è la mia confusione o il mio errore: voler scambiare la politica con l'etica. Ma sarebbe una ben salutare confusione e un ben felice errore se gli italiani, e specialmente in questo momento, vi cadessero.”
Il siciliano è Leonardo Sciascia, ed il termine “onorevole” dovrebbe essere interpretato come sostantivo, in quanto lo scrittore di Racalmuto fu eletto deputato al Parlamento nel 1979, nelle file del Partito Radicale, e vi rimase sino al 1983; di questo periodo il libro si occupa. Resta tuttavia il dubbio che quell' “onorevole” possa leggersi anche come aggettivo (cioè come contrario di quegli uomini poco onorevoli ai quali, all'interno del libro, lo scrittore a volte si riferisce).
Andrea Camilleri di Sciascia fu amico.
In questo libro, raccoglie undici interpellanze che “l'onorevole siciliano” lesse personalmente durante la sua permanenza tra i banchi della Camera dei deputati; nonché, in appendice al volume, la relazione di minoranza da lui presentata nell'ambito dell'indagine parlamentare sull'omicidio di Aldo Moro. Il tutto è preceduto da un breve scritto di Camilleri sullo Sciascia politico, sull'idea di politica dello stesso e sul suo controverso rapporto con il Partito Comunista.
La prima impressione è netta: lo Sciascia dei romanzi - tagliente, abituato a pesare ogni parola nel bene e nel male – non si snatura per il solo fatto di sedere in Parlamento.
Inalterato di sicuro è lo stile. Ma inalterato o quasi è anche il contenuto: Sciascia interviene nel merito di quei temi che ritroviamo nei suoi romanzi più noti (e non farà mistero, più tardi, di aver tratto ispirazione da alcuni fatti di cronaca italiana così come dall'esperienza parlamentare). Si va dall'uso della forza di Stato all'eversione (brigatista), e all'allarme verso un fenomeno mafioso ancora fortemente sottovalutato.
Due passi del volume, in particolare, colpiscono: l'uno per la sua attualità, l'altro per il suo acume.
Il primo riguarda un intervento nel quale si accusa la maggioranza dei parlamentari di “doppiezza”: alle decise proteste contro certi progetti di legge poco condivisibili segue poi un voto favorevole del tutto contraddittorio. Per Sciascia questo è inspiegabile.
Il secondo passo si riferisce alla vicenda Moro: come più ampiamente farà nel libro “L'affare Moro”, la relazione di minoranza stilata dallo scrittore svela il meccanismo per cui, in quei drammatici giorni, le forze politiche che dovevano sostenere il presidente (Democrazia Cristiana in testa) furono invece le prime a delegittimarne gli sforzi ed a lasciarlo, infine, solo.
Tempo dopo, Marco Boato ricordò in questo modo l'esperienza parlamentare di Leonardo Sciascia:
“Nell'aula della camera parlò pochissimo, e sempre con interventi di pochi minuti, che leggeva con voce lenta e roca, dopo averli preparati con scrittura minuta e minuziosa su pochi foglietti. (…) Appena aveva terminato di parlare, lo pregavo di lasciarmi quei pochi foglietti appena letti nel silenzio più assoluto (caso rarissimo nella vita quotidiana della camera)...”
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Ho trovato vari punti di contatto tra la situazione politica odierna e alcuni rilievi di Sciascia, Riccardo, e questo mi sprona, Laura, a ricercare il libro di Collura - consigliato anche da Emilio Berra - per poterlo prima o poi leggere.
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Da quello che scrivi e quello che ho letto di e su Sciascia mi dai conferma che di Persone come Sciascia l'Italia avrebbe un grande bisogno.
Grazie per questo bel suggerimento.
Saluti
Riccardo.