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Un'avventura sulla pelle
Questo libro nasce per caso. Può succedere, di sentir parlare o leggere qualcosa e subito ci viene la voglia di raccontare la nostra esperienza?
Così succede ad Henri Charrière, che per caso si ritrova a leggere le avventure di una donna che ha raccontato la sua vita ricca di fughe e prigioni; sentitosi colpito in prima persona, immediatamente pensa che se l’ha potuto fare lei, figuriamoci lui che ne ha molte di avventure da raccontare.
Così trent’anni dopo, si ritrova a raccontare la sua vita con l’umiltà di inviarlo ad un editore con la seguente nota: “le mando le mie avventure, le faccia scrivere da qualcuno del mestiere”. Ma il suo scrivere che è “come te lo racconta” conquista subito l’editore che lo lascia praticamente intatto.
Henri Charrière, detto Papillon (a causa di un tatuaggio sul petto fatto a forma di farfalla), francese, di venticinque anni, viene condannato dall’Assise colpevole di omicidio (pur essendo innocente) e spedito “al bagno” in Guiana Francese, dove dovrà scontare la sua pena per tutta la vita (ergastolo).
Ma Papillon (chiamato Papi dagli amici) è un uomo che “non abbandona mai la partita”; un uomo che non è capace di arrendersi, in cui la speranza non si spegne mai. Pur sapendo che ad ogni evasione c’è il rischio della punizione, lui non si ferma.
Non si è neanche fatto fermare dalla “mangiauomini” :
“Esamino la cella nella quale mi hanno fatto entrare. Non avrei mai potuto supporre né immaginare che un paese come la Francia, madre della libertà nel mondo intero, terra che ha dato la luce ai Diritti dell’uomo e del cittadino, possa disporre…, di una installazione così barbaramente repressiva”
“nessuno, assolutamente nessuno, nemmeno gli spessi muri, né la distanza di quest’isola sperduta nell’Atlantico, niente, assolutamente niente di morale o di materiale impedirà i miei viaggi tinti del rosa della felicità quando parto nelle stelle”.
Questo libro è un’avventura continua, pur sapendone già la fine, sei sempre lì in attesa, ad aspettare “il dazio” che questo uomo ha dovuto pagare.
Niente digressioni, qui si parla di fatti, fatti vissuti sulla pelle. Colpiscono molto la solidarietà fra detenuti, la non distinzione di nazionalità e la gentilezza delle persone incontrate durante le sue fughe che gli insegnano, che anche se il sistema non lo crede possibile, loro sono convinti che anche un evaso possa essere riabilitato.
Lo consiglio.
Buona avventura e buona lettura.
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Commenti
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Ma in questo caso ti consiglio di vedere anche il film, con Steve McQueen nei panni di Papillon ed uno strepitoso Dustin Hoffman che impersona il falsario francese condannato insieme a lui.
Grazie per il commento,
Federica
Grazie
Federica
Comunque, il film è a mio parere molto bello.
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