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La regina nubile
“Conosco la verità, signora” le disse. “non avete bisogno di confessarmela. Vostra maestà pensa che, se foste sposata, sareste solo la regina d’Inghilterra, mentre ora siete re e regina. So che il Vostro spirito non può tollerare comandanti.”
Carolly Erickson, docente di storia medievale, rinuncia all'insegnamento per dedicarsi alla ricerca; questa scelta l’ha portata a scrivere diverse biografie sulle grandi regine della storia.
Tra queste ovviamente non poteva mancare quella di “Elisabetta I”, donna che durante i miei studi scolastici mi ha sempre affascinato.
La Erickson ci racconta qualcosa che va oltre la storia, ci racconta un po’ di più di questa, da molti definita, “donna strana”. Ci racconta dei suoi umori, delle sue decisioni non sempre semplici, della difficoltà di fare accettare, in quel periodo, che al comando ci fosse una donna; delle delusioni che in settant'anni una vita può darti, senza però dimenticarne le gioie. Una donna colta, vanitosa e irascibile e soprattutto indimenticabile.
La biografia è arricchita anche da citazioni molto d’impatto che rendono la narrazione più piacevole; ovviamente sono frasi tratte da fonti coeve di cui la scrittrice in fondo al volume ci lascia i titoli.
Molti l’hanno definita la “Regina vergine”, direi che “Regina nubile” forse è più corretto.
Solo un piccolo appunto, l'autrice ci racconta la storia senza però dedicare molta attenzione a quello che c'è intorno; siamo in un periodo dal punto di vista artistico importante, ma la Erickson gli dedica pochissima attenzione.
Vi lascio con questa frase; ricordandovi che i suoi genitori erano Enrico VIII e Anna Bolena:
“Siamo debitori più verso le persone che ci allevano che verso i nostri genitori; questi non sono che la causa naturale della nostra venuta al mondo, mentre i primi sono coloro che ci fanno vivere bene in esso.”
Lo consiglio.
Buona lettura!