Dettagli Recensione

 
Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo
 
Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo 2015-04-13 20:38:44 annamariabalzano43
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    13 Aprile, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tra storia e biografia

Così bisognerebbe studiarla, la storia. Attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta. Ed è alle giovani generazioni del nostro tempo, non più abituate a uno studio nozionistico, che ciò sarebbe particolarmente utile. Questo è il pregio fondamentale dell’opera di Stefan Zweig, “Il mondo di ieri”, che ripercorre la storia dell’Europa dai primi del novecento fino all’inizio della seconda guerra mondiale: egli ci consegna una testimonianza diretta dei tragici fatti che cambiarono la storia del mondo con la partecipazione emotiva dell’intellettuale che si era sempre battuto per la pace, con l’ideale aspirazione di vedere realizzata una Europa unita. Egli dunque si sofferma non solo sulle conseguenze che politiche scellerate ebbero sui popoli vittime di decisioni di cui erano assolutamente ignari, ma anche sull’influenza che esse esercitarono sul mondo della cultura e dell’arte.
Zweig guarda con nostalgia all’Austria dell’impero asburgico, a ciò che essa aveva rappresentato in Europa, ne esalta il ruolo leader nella cultura, nell’arte, nella musica. Ricorda i grandi musicisti, celebra gli antichi legami con i più eletti tra i poeti, gli scrittori, i compositori di ogni paese europeo. Rievoca i suoi viaggi nel mondo, le esperienze emozionanti, prima dello sconvolgimento creato dalla prima guerra mondiale. Ha nostalgia di quell’ordine puramente formale ed estetico, diverso da quello repressivo e violento degli squadristi di Hitler. Eppure proprio dalla frammentazione di quell’ordine sono nate le opere più importanti e innovative del novecento, l’Ulisse di Joyce, La Waste Land di T.S.Eliot, il cubismo di Picasso. Questo forse l’unico limite nella nostalgia di Zweig: egli non realizza quanto fosse necessario nell’Europa del primo dopoguerra scomporre la realtà, atomizzarla per ricostituire un’unità armoniosa. D’altra parte lo stesso Freud, suo grande amico, non aveva fatto altro, nel suo studio dell’ego, che analizzare, sezionare la psiche umana, per restituirle l’equilibrio perduto.
L’analisi dei tempi portata avanti da Zweig si addentra nel campo difficile dell’educazione, della liberalizzazione dei costumi sessuali. Accetta le novità e ne sottolinea il benefico influsso sullo sviluppo espressivo dei giovani.
Ciò che appare particolarmente interessante è il continuo costante paragone tra le motivazioni che hanno generato le due guerre più sconvolgenti d’Europa. Egli ricorda l’entusiasmo assolutamente ingiustificato con cui l’Austria e la Germania si fossero gettate nella guerra del ’14, per uscirne umiliate e distrutte economicamente e politicamente. Egli ricorda con amarezza i giorni dell’ascesa di Hitler forieri d’una guerra ancora più feroce, priva di ogni motivazione ideologica. Zweig si sofferma a lungo sulla persecuzione degli ebrei, appena iniziata al tempo in cui il suo racconto si interrompe. Con angoscia denuncia la solitudine e la disperazione di quanti in Europa si erano integrati assimilando la cultura e le tradizioni dei paesi in cui avevano messo radici, perdendo ogni identità ebraica e divenendo a tutti gli effetti cittadini austriaci, tedeschi, francesi, polacchi e così via. Perseguitati, i più fortunati riprendono il cammino in cerca d’una patria, in cerca di una nuova identità.
In questo clima la funzione dell’intellettuale è vanificata, a meno che egli non sia organico al regime. Ed ecco che la cultura portatrice di valori di pace viene isolata e demonizzata.
La citazione che Zweig trae da Shakespeare “So foul a sky clears not without a storm” (Un cielo così nuvoloso non si rasserena senza una tempesta”) assume un significato ancora più illuminante nelle righe conclusive della sua memoria: “Mentre tornavo a casa mi accorsi d’un tratto della mia ombra che si allungava davanti a me [….] Da allora quell’ombra non mi ha più abbandonato [….]. Ma in fondo ogni ombra è anche figlia della luce, e solo chi ha conosciuto luce e tenebra, guerra e pace, splendore e decadenza, può dire di avere vissuto davvero.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

12 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Molto bello il tuo riferimento agli ebrei d'Europa: fa capire perchè si è coniata, per loro, la definizione di "uomini senza casa".
Si una storia tragica.
Bellissima recensione e profonda analisi; complimenti! pienamente d'accordo riguardo il contesto. Ciao.
Ferruccio
Ciao, grazie, Ferruccio
Intensa, profonda e interessante.

Complimenti e grazie
Riccardo
Un'analisi molto accurata e interessante, AnnaMaria. Anche a me il libro è piaciuto : veramente ben scritto ed utilissimo per conoscere la letteratura mitteleuropea e la cultura che l'ha animata.
Grazie a te, Riccardo.
Hai ragione, Emilio. E' un libro veramente utile, oltre che coinvolgente.
Bel commento Anna Maria, condivido anche l'idea del libro come utile strumento didattico.
Grazie a te e a Silvia ho letto questo libro che mi é piaciuto moltissimo.
12 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura