Dettagli Recensione
Nyiramachabelli
Dian Fossey nacque nel 1932 in California e , al pari di Jane Goodall per gli scimpanzè , e' ritenuta la piu' importante studiosa sul campo dei gorilla selvatici.
Molto concreta, nel 1963 capì che i sogni di rado si avverano da soli, talvolta serve una spinta. Così contrasse un debito bancario triennale per potersi permettere un itinerario di sei settimane in Africa, dove in lei si instillo' il seme che la porto' poi a dedicare l'intera vita a questi animali nella regione dei vulcani Virunga, area divisa tra Zaire, Congo e Rwanda.
"Gorilla nella nebbia" e' l'imperdibile autobiografia di Dian Fossey, ma non solo.
Il libro e' un oggetto di valore inestimabile negli intenti, oltre che dal punto di vista zoologico e anche dell'intrattenimento, appetibile all'ampissima fascia di utenza chiamata Chiunque.
Il volume non solo si sofferma sul lavoro di ricerca ed osservazione dei gorilla permettendoci pure di apprezzare la foresta vergine. Non solo ci propone un'avventura memorabile, ma e' talmente appassionato nella scrittura e nell'affetto-effetto empatico che la Fossey trasmette da emozionare piu' di un romanzo, da commuovere piu' di una tragedia. Come se non bastasse e' ben guarnito di intelligenza.
Personaggio da taluni criticato per i metodi poco convenzionali con cui si imponeva, certamente la studiosa era piu' dedita alla pratica che non al protocollo; ascoltandola però non si puo' che avvallare ogni singolo gesto. I concetti di base su cui e' irremovibile sono molto ben spiegati nel testo: la salvaguardia di una specie selvaggia in estinzione non deve prevedere la deportazione dell'animale in luoghi lontani dal suo habitat naturale, piuttosto il ricercatore deve recarsi sul posto, tenendo presente che e' ospite in un ambiente non suo. Inoltre se il Governo crea delle zone protette, deve proteggerle, non lasciare che esse siano liberamente fruibili dalla pastorizia abusiva o dal bracconaggio incessante. Preservare, secondo Dian, non significa solo promuovere il turismo che porta soldi, ma provvedere nell'immediato a salvare gli ultimi esemplari inasprendo (e applicando) le norme contro i cacciatori di frodo e soprattutto bonificando la riserva dalle trappole mortali. Prima che sia troppo tardi. Il disboscamento di un altro grande polmone e' dannoso per tutti, in primo luogo per gli agricoltori che beneficiano delle piogge in parte prodotte da quello stesso verde.
Educare alla lungimiranza sia europei che africani , i gorilla di montagna vivono in nuclei familiari numerosi che difendono fino alla morte. Rubare un cucciolo per un uno zoo europeo significa normalmente uccidere l'intero branco, il cucciolo stesso non sempre sopravvive allo shock. E' triste l'idea, osservarla tra la fitta vegetazione del Rwanda attraverso il suo racconto e' straziante.
Nonostante la precarieta' della situazione, Dian Fossey dedicò diciotto anni della sua vita ai gorilla dei Virunga, con amorevole assiduita' e caparbieta' e aggiungerei un gran coraggio, che mai prima mi era capitato di leggere altrove. I finanziamenti ricevuti le servirono per procurare cibo, vestiti e stipendio ai pochi uomini a sua disposizione , con cui si occupava personalmente di combattere i bracconieri.
" Nyiramachabelli
Nessuno amò di piu' i gorilla
Riposa in pace, cara amica
eternamente protetta in questa sacra terra
Per te che casa e' il luogo a cui appartieni"
Questo e' l'epitaffio sulla tomba di Nyiramachabelli (l'anziana donna che vive nella foresta senza un uomo), sepolta nella fitta nebbia del cimitero dei gorilla assassinati, a due passi dal campo di Karisoke. Dian Fossey venne brutalmente uccisa a colpi di panga nella sua capanna, il 26 dicembre del 1985.
Rispetto, amore, passione e dedizione sono le parole con cui riassumerei questo lavoro di gran bellezza . Rispetto e' quello che sento per questo personaggio piu' attento ai fatti che non alle parole vane. Rispetto e' quello che auspicherei quando una casa editrice si degna di tradurre un testo di questo tipo. Einaudi forse non ha capito che Dian Fossey e' una donna vera, vissuta e morta per la sua causa. Dian Fossey non e' un'attrice dell'ultimo prodotto Hollywoodiano, questa non e' una sceneggiatura. Io trovo indecende che la copertina di un'autobiografia sia dedicata a un film. Se vorrete boicottare l'edizione italiana consiglio la statunitense Mariner Books, corredata anche di tante fotografie, seppur di scarsa risoluzione.
Questa lettura, così emozionante e costruttiva, mi mancherà tantissimo nei giorni a venire, buona lettura .
In memoria di Dian Fossey :
https://m.youtube.com/watch?v=dqeVfPgAo38
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Commenti
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Sei tu che mi avevi parlato della Fossey, Annamaria ?
NO COMMENT per questo. In più so che in questo libro mancano le foto....almeno così credo....
Detto questo, la sua storia m'incuriosisce. Grazie per la recensione!
La scelta di inserire la foto della Weaver in copertina è veramente sgradevole, tanto più che essa sembra - a mio parere, volutamente - tirata fuori da un album di foto piuttosto che da un film di Hollywood.
Trovo tuttavia che a questo film - per chi ha apprezzato l'operato della Fossey - vada riconosciuto un indiscutibile merito: quello (alla metà degli anni '80, quando uscì nelle sale) di aver fatto conoscere la storia di questa donna, di cui sino ad allora non erano in così tanti a sapere. E invece, perdonatemi la ripetizione, è una storia, di sacrificio ed amore per la Terra, assolutamente da conoscere. Brava C.U.B.
Ciao e grazie dell'attenzione nonostante mi sia venuta una cosa lunghissima :-)
hai scritto un pezzo fantastico per promuovere la lettura di questo libro!
conosco la storia di Dian ed ho visto il film; questo testo invece mi manca, ma rimedierò!
grazie
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