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Lawrence d'Arabia
LAWRENCE D’ARABIA: UTOPIA O REAL POLITIK?
L’odierna geopolitica del Vicino Oriente nient’altro è che il frutto degli interessi occidentali emersi nel 1919 a Versailles allorché gli oltre dodici secoli di comune storia della Regione vennero sacrificati nell’altare degli interessi petroliferi europei. Ne derivò una miriade di stati fantoccio, quali la Giordania o il Kuwait, laute briciole a ricompensa dei zelanti servi dell’Occidente. Ancora oggi, il Vicino Oriente appare immutato: tutti coloro che, nel corso del ventesimo secolo, tentarono di ripristinare una pur pallida forma di collaborazione panaraba, furono vittima, nella meno cruda delle ipotesi, dell’isolamento e della demonizzazione dell’Occidente: e questo è valso tanto per Saddam come per Nasser e Muhammad Gheddafi. Il mondo arabo vive dunque oggi la frattura tra masse appoggianti movimenti panarabi quali i fratelli musulmani, ed elites ammanicate con le compagnie petrolifere a difesa dei propri privilegi medioevali. Ed è proprio per poter leggere ed interpretare il presente ed il prossimo futuro del mediterraneo occidentale che la figura di Thomas Edward Lawrence si staglia quanto mai attuale al nostro orizzonte: mercenario o sognatore, cinico calcolatore od idealista che fosse, Lawrence fu controverso superuomo che al contempo incarnò sommo inganno e nobile risveglio della nazione araba.