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Il Terzo Reich al potere
 
Il Terzo Reich al potere 2014-08-01 20:15:10 marco 70
Voto medio 
 
4.6
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
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Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
marco 70 Opinione inserita da marco 70    01 Agosto, 2014
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le tappe di una tragedia immane descritte con pre

Nel gennaio 1933 le sorti delle democrazia tedesca apparivano compromesse ma rimanevano ancora delle speranze : la maggioranza assoluta dei tedeschi non aveva votato per hitler nonostante le violenze delle squadre paramilitari, nel governo i nazisti erano in minoranza rispetto ai reazionari legati al passato imperiale , lo stesso movimento nazista non sembrava granitico. Un anno dopo hitler era il capo incontrastato della Germania, sei anni dopo il mondo era trascinato in un nuova immensa carneficina. Le tappe di questa discesa agli inferi, la distruzione di ogni forma di tolleranza e di libertà nella società tedesca, il drammatico svilupparsi della persecuzione degli ebrei sono descritti e analizzati dall'autore utilizzando una mole immensa di materiali , alcune dei quali finora poco utilizzati ( diari di cittadini comuni, descrizione della vita quotidiana dei tedeschi, uso massiccio anche se mai noioso di dati statistici ). I Capitoli dedicati alla nazificazione della scuola e della cultura tedesca sono esemplari. La mole dell'opera è notevole, gli eventi descritti sono drammatici ma la lettura è assolutamente consigliabile. Gli storici italiani dovrebbero imparare da quelli anglosassoni del livello di Evans sia per il rigore delle analisi che per la qualità della scrittura

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
a chi ama la storia e vuole studiare il passato per capire il presente
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Commenti

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Marco, complimenti per il tipo di lettura scelto e per la tua chiara presentazione.
Concordo con te sul buon grado di leggibilità, unita a rigore, di parecchia saggistica straniera. In Italia sono pochi a tenere questo passo. Talvolta ci provano, scadendo nella banalizzazione o quasi.
In risposta ad un precedente commento
marco 70
02 Agosto, 2014
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grazie Emilio . Sei sempre molto gentile. Condivido il tuo inciso sui cosiddetti divulgatori all'italiana che scadono nella banalizzazione Da noi purtroppo lavorano o storici professionali che confondono il rigore con la noia e scrivono opere quasi illeggibili ( penso alla noia che ho provato leggendo la monumentale biografia di Mussolini scritta da De Felice ) , oppure saggisti , spesso giornalisti, che confondono i libri di storia con la raccolta disordinata di aneddoti vari o scrivono libri faziosi ( i primi nomi che mi vengono in mente sono Vespa e Pansa ).
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