Dettagli Recensione
Permesso, si puo' entrare ?
I viaggi nelle case sono viaggi nelle vite, sostiene Sandra Petrignani, o comunque sia nelle case sono indelebilmente impressi i segni di chi vi ha vissuto. Andiamoci.
Grazia Deledda, Nuoro. Un terreno aspro illuminato da pietre bianchissime, la giornata fredda e' spolverata da un vento sferzante. Si incrociano pecore e mucche afflosciate in riposo; pare di essere in un romanzo di Deledda, piu' che nei luoghi che lo ispirarono. La grande casa oggi e' un po' museo anche se troppo vuota, ma l'illusione della ricostruzione rende comunque la realta' , il graticciato appeso al soffitto per i formaggi, la pietra dove veniva appoggiato il braciere. Un grande arbusto di glicine nel cortile. E i tronchi, le rocce, gli uccelli di Sardegna che ne divennero l'anima artistica.
Marguerite Yourcenar, Petite Plasaince nel Maine. Un'insegna in ferro battuto in mezzo al prato, a due passi dall'Atlantico la casa spicca bianca, di legno, fitta di abbaini. Un cottage senza recinzioni invita ad avvicinarsi e scoprire un interno femminile, avvolgente, dove si inalano stima e rispetto per gli animali e le piante, ammirazione per la letteratura. Una grande finestra da aprire per lasciare che lo spirito se ne vada libero, dopo la morte.
Colette, Saint Sauveur en Puisaye. Prati e boschi e un piccolo borgo dove Colette aveva imparato a distinguere il nome di ogni pianta, fiore, foglia. La camera da letto rosso fuoco , le poltroncine ricamate a mano da lei. Fermacarte in vetro ovunque dalla sua collezione ottocentesca, acqua illustrata rimediata nei mercatini, la sua grande passione. Un Baccarat senza nemmeno una bolla d'aria racchiude e protegge una rosa bianca.
Alexandra David-Néel, Samten Dzong. Direzione Nizza, ottobre ed il giardino della casa pare un bosco, tanti alberi piantati da Alexandra tra cui sventolano bandiere coi colori del Tibet. All'ingresso, sotto un arco , ci blocchiamo inebetiti davanti a un baule che sorregge quattro valigie conciate male, sono proprio quelle che viaggiarono con la grande esploratrice. Una torcia, una cuffia di pelo. Compi' cento anni e volle rinnovare il passaporto.
Karen Blixen, Rungstedlung. Un'antica locanda secentesca immersa in un grande parco che la scrittrice volle trasformare in area protetta per gli uccelli migratori. Quelli che arrivano dall'Africa, per lei terra di aristocrazia e di sventure. Il grammofono nella savana suonava Schubert.
Virginia ( e Vanessa ) Woolf, Charleston e Monks, Sussex. Se a Charleston ogni oggetto e' un'opera d'arte unica, nata dalla creativita' di Vanessa, a Monks - la casa di Virginia - tutto e' piu' severo. Anche il fiume che scorre ai suoi piedi, dove a cinquantanove anni scelse la morte.
Sandra Petrignani visita i luoghi di cui vi ho parlato e si sprigiona la biografia, sebbene concisa, la vita di queste donne e' riportata nell'essenza.
La penna della Petrignani non ostenta emotivita', ma la sobrieta' narrativa che padroneggia e l'amore letterario che prova per queste donne, unitamente alla magia dei luoghi ed al fascino delle vite delle sei scrittrici e' di fatto emozione pura, vibrante. Sono poco piu' di duecento pagine, eppure questo lavoro di ricerca e viaggio e condivisione e' talmente originale e ben scritto che sembra un'esperienza infinita. Sfogliata la prima pagina, non resta che vivere sei vite intensamente.
Estremamente bello, buona lettura.
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Commenti
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penso che lo leggerò a brevissimo :-)))))
Io lo ho adorato !
Anch'io l'ho trovato molto gradevole e interessante. Ed è anche un invito ad approfondire, visto che sono state pubblicate biografie interessanti su alcune delle scrittrici di cui il testo parla (Yourcenar, Blixen).
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