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Conversando con Mishima
Fedelissimo dell'antico culto dell'imperatore, tenace nazionalista e seguace della dottrina e dello spirito dei samurai, eccentrico, eccessivo. Queste alcune caratteristiche dell'uomo.
Eccezionale esteta della forma, capace di spaziare da una produzione piu' classica ad una piu' romantica, evocativo e appassionato. Queste alcune caratteristiche dell'artista.
Mishima amava definire i quarantacinque anni della sua vita in quattro fiumi: il fiume della prosa, il fiume del teatro, il fiume del corpo ed il fiume dell'azione che unendosi confluiscono nel mare della fertilita' ( titolo della sua ultima tetralogia, tra l'altro). Ognuno e' libero di scegliere il fiume che preferisce, eppure una volta affondato il dito nel pregiato burro della prosa, accade di voler tastare anche gli altri. Per conoscere, per capire, per verificare le definizioni così diffuse da chi banalmente classifica l'uomo pesantemente senza preoccuparsi di approfondirlo personalmente.
Fiat iustitia et pereat mundus.
LE ULTIME PAROLE DI MISHIMA raccoglie due interviste all'autore provenienti da punti di vista estremamente differenti. La prima, del 1970 - anno del seppuku- e' del marxista Furubayashi Takashi , ideologicamente in forte contrasto con Mishima, eppure irrimediabilmente affascinato dalla sua produzione. La seconda conversazione dal tono piu' leggero, risale a piu' di dieci anni prima ed e' tenuta da Kobayashi Ideo, importante critico giapponese piu' vicino al pensiero dello scrittore.
La raccolta e' piuttosto complessa benche' ottimamente redatta, laddove con complessita' mi riferisco al contenuto, non alla forma. Diciamo che mi sono soffermata spesso sui paragrafi perche' entrare in determinati concetti così distanti a livello di tempo, spazio e non solo non e' semplice. Inoltre certe affermazioni sono forti, nonostante poi ben motivate, ci si rende conto quindi che una prima lettura non permette di accedere immediatamente al significato esatto. Dopo due , tre volte si cattura il senso compiuto e si comprende quanto facilmente la superficialita' e la fretta portino al fraintendimento, con questo personaggio.
Resta un approfondimento importante, un altro passo verso un autore meraviglioso e un uomo complesso e assai distante dalla nostra ratio occidentale.
Kobayashi: " Leggendo il romanzo (Kinkakuji) , e parlo sinceramente, ho pensato che se dentro di te c'e' qualcosa di temibile, e' il tuo talento".
Molto consigliato a chi ha gia' letto qualche saggio o biografia dell'autore, preso cosi', dal nulla, credo crei solo confusione. La sensazione di presenza durante le interviste e' forte.
Buona lettura, grazie Silvia.
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Commenti
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sembra affascinante il doppio punto di vista, comunque sia questo piccolissimo saggio pare essere un ottimo mezzo per addentrarsi nel pensiero e nell'opera di Mishima
@ Silvia, esatto. Siamo ai livelli di LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI SAMURAI. I discorsi in cui districarsi sono di quel calibro.
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