Dettagli Recensione
LE REDINI DEL POTERE AMERICANO
La nascita della nazione americana nel 1776 rappresentò un punto di svolta nel mondo ed un punto di non ritrno nella concezione delle dottrine politiche ed economiche. Gli USA erano un nuovo modello di stato con una nuova concezione del ruolo del governo. Il potere statale veniva diviso in parti bilanciate tra loro : potere del presidente, potere del Congresso, potere delle corti di giustizia. Un ruolo fondametale veniva assegnato alla corte costituzionale, che aveva la funzione di arbitro e grante della costituzione. La nascita della nazione americana dunque rappresentò una rivoluzione nella spartizione del potere tra i governati e i govrenanti. I governati non erano più considerati sudditi ma liberi cittadini, mentre i govenanti erano eletti, dunque il potere non era ereditario, ma era sottoposto al giudizio popolare tramite le elezioni politiche.
La nazione americana introduceva due concetti chiave:
- democrazia universale
libero mercato basata sull’inziativa impreditoriale del singolo
divisione bilanciata del potere statale tra esecutivo legislativo e giudiziario
Ma il potere americano era davvero ed è ancora basato sulla spartizione bilanciata tra il potere legislativo, governativo e giudiziario ? Che tipo di stato sono gli Stati Uniti dèAmerica? C’è un potre dietro le quinte che dirgie le scelte della politica estera maricana nello scacchiere mondiale? Queste potrebbero essere le domande di fondo di questo testo.
Dando un occhiata ai titoli dei capitoli il lettore può avere un’idea del contenuto del libro.
l’origine degli Stati Uniti d’America
il simbolismo massonico degli USA
l’America nelle deu guerre mondiali
gli anni sesanta e la guerra fredda, John F Kennedy e il reaganismo
l’invenzione del terrorismo come strategia di conquista mondilale
i progetti per un governo globale
L’autare del libro affronta un argomento scottanete e complesso, che purtroppo nell suo testo viene affronatato in modo sintentico. Il problema del potere massonico e le sue dinamiche che lo legano al tessuto politco ed economico della nazione americana viene messo in luce tralsciando però gli aspetti storici e della dotrina politca che avrebbero arricchito e dato lustro al testo. Gli argometi vnegono a nstro avviso lasciti in sospeso ovvero son traccaiti in modo pittosto superficale. Anche l’arogmeto della politica estera rimane a metà senza approfondimenti adeguati, spratutto storici. Il lettore viene capatultato nei medanri del ruolo avuto delle logge massoniche lungo fatti legati alle vicende storiche mondiali, nelle quali gli Stati Uniti d’America avevano avuto un ruolo detreminante. A nostro avviso questo testo è solo un infarinatura di un agrogmento complesso che avrebbe dovuto avere adeguati approfondomenti, storici, politici ed economici. Sapere qualcosa sulla visione politica dei pensatori americani srebbe stato utile, ad esmepio : affrontare il concetto il destino manifesto, oppure la dottrina di non stipulare alleanze con potenze straniere; questi punti sono focali per capire il modo in cui si èe mossa la nazione americana in campo interazionale.
Il libro è scritto in uno stile scorevole che mira all’esenziale. In sostanza l’autore non usa giri di parole , nel suo racconto è sintetico e schematico, a nostro avvsio gli argomenti trattati meritavano sicuramente uletriori approfondimenti. Lungo il percorso di lettura il lettore deve sapere leggere tra le righe ed deve possedere un notevole bagalio di nozioni storiche, economiche politiche in altri termini no deve essere a digiuno della storia americana.
Un argometo senza dubbio interessante ma per sua natura lo riteniamo complesso ed intricato che meritava di essere adeguatamente apporfondito e spiegato. La lettura deve essere perciò accompagnata da un altro testo che affronti sia l’argomento dettagliato della massoneria nel nord America sia le vicede storiche legate alla nazione americana nonché la dottrina politica americana.