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STASILAND
Innanzitutto, il titolo con cui Feltrinelli ha deciso di pubblicare questo libro sul mercato italiano è decisamente ingannevole.
Se cercate un libro nel quale vengano descritte storie di vita quotidiana nella DDR meglio che vi orientiate su altro, tipo "Semplici storie" di Schulze (anch'esso edito da Feltrinelli).
Il titolo originale dell'opera della Funder, "Stasiland", calza invece a pennello con quello che vuole essere il contenuto nell'impostazione dell'autrice.
Il libro raccoglie una serie di interviste raccolte dall'autrice, australiana ma residente in Germania, raccolte verso la fine degli anni '90, riguardanti le esperienze personali di ex cittadini della DDR che si sono ritrovati, perchè dipendenti o perchè perseguitati, ad avere a che fare con il famigerato Ministero per la Sicurezza di Stato di Erich Mielke. I dialoghi tra autrice e intervistati vengono riportati in maniera narrativa (quindi non temete, non vi troverete a leggere una sorta di "verbale di interrogatorio"), con vari intermezzi e capitoli nei quali l'autrice descrive la sua personale esperienza di vita berlinese e di ricerca di interviste (molto interessante il capitolo nel quale la Funder si reca in visita alla sede centrale della Stasi), pertanto la lettura delle circa 240 pagine scorre veloce e raramente annoia.
Al di là della politica, le vicende narrate sono sicuramente sconvolgenti e illuminanti sulla sofferenza inflitta ad alcune persone.
Non aspettatevi certo di leggere un saggio freddamente imparziale, il coinvolgimento dell'autrice è molto forte in alcune delle storie narrate e forse talvolta eccessivo. Nel libro ovviamente si dà per scontato che la DDR fosse il male assoluto, cosa con la quale chiunque può essere in accordo o in disaccordo, tuttavia non mi sarebbe dispiaciuto se l'autrice avesse dato un impronta diversa alle interviste agli ex funzionari della Stasi, si ha infatti l'impressione che nel libro si tenda a ridicolizzare o "caricaturare" queste persone, mentre avrei trovato personalmente molto più interessante una indagine più approfondita sul perchè si arrivò a tanto fanatismo e, indubbiamente, a tali crudeltà.
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Commenti
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17 milioni di tedeschi vivevano nella DDR che li privava chiaramente delle libertà fondamentali, eppure ancora oggi milioni di "nuovi" tedeschi provano nostalgia per quel passato. Mi piacerebbe capire il perché!!
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