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Il sale che mosse il mondo...
Mi viene in mente - e sono ricordi di quand'ero ancora ragazzino - quel cartello ovale a sfondo bianco con il numero della rivendita e la scritta sali e tabacchi sotto l'emblema della Repubblica Italiana o quella “T”, a sfondo nero, riportante la medesima dizione e quello strano dubbio, che penso sia sovvenuto a tutti: “ma il tabaccaio vende pure il sale?” Indizi di un periodo ormai lontano (ma neppure troppo) in cui la distribuzione di tale elemento era importante per la società.
L'autore del libro ci porterà indietro nel tempo, quando il sale era un bene prezioso quasi quanto l'oro e veniva comunemente utilizzato come moneta negli scambi commerciali o come compenso per il lavoro svolto (da cui appunto deriva il termine ancora oggi in uso salario). In tempi remoti, l'utilizzo dell'oro bianco non era solo strettamente legato alla cucina, per insaporire i cibi (come oggigiorno), ma era un bene insostituibile e prezioso per la conservazione degli alimenti in un'epoca dove ancora non era stato inventato il frigorifero. Ampio fu l'uso del sale anche nella conciatura del pellame e nella tintoria.
Il libro ci fa scoprire un'autentica guerra per il controllo e la commercializzazione del sale marino proveniente dai territori della Serenissima e quello proveniente dalle miniere di Salzburg (che letteralmente vuol dire Castello del sale) e di Hallein in seguito. Ripercorre le innumerevoli vie del sale, i dazi e le dogane sorte lungo i percorsi, i Signori del sale che si arricchirono con la sua vendita o con il suo controllo, l'importanza che ebbe nello sviluppo delle città tirolesi che erano punti di sosta (con la creazione di una rete di Ballhaus) o centri di smercio del sale, la vita grama e pericolosa dei carradori che trasportavano il sale a dorso di mulo o trascinando carretti, il contrabbando in alternativa alle sempre maggiori e più esose gabelle
Perfino per la Chiesa e la religione il sale assumeva un'importanza rilevante: il sale era un formidabile elemento contro il male in tutte le sue forme, scacciava e proteggeva da diavoli, streghe ed esseri malefici e quindi è stato sempre utilizzato in benedizioni, cerimonie, esorcismi e processioni. Lo sapevate infatti che nell'acqua gregoriana vi era disciolto, oltre ad altri elementi, anche del sale?
Il libro è molto dettagliato, con tantissimi riferimenti locali, citazioni di leggende e interessanti documenti. Numerose foto testimoniano il passaggio e l'influenza del sale sul territorio tirolese e quanto oggi ancora rimasto a testimonianza di quei tempi. Un libro di saggistica veramente ben realizzato, rilegato con carta di buona qualità, moltissime foto a colori e qualche tabella che vanno ad alleggerire, ma anche ad integrare e completare la puntigliosa ricerca dell'autore Degasperi. Tale opera si avvicina quindi molto alla saggistica di tipo “nordico” dell'area tedesca, che non a quella italiana che spesso presenta saggi in brossura, su carta modesta, senza foto o con foto sporadiche in bianco e nero, che pur presentando magari un contenuto interessante e ben sviluppato, scoraggiano potenziali lettori non esperti dell'argomento.
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Commenti
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@ Pia: no non lo sapevo!
@ Vale: attenzione che ha tantissimi riferimenti a costruzioni locali, potrebbe annoiare, se non li conosci...
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I miei genitori mi hanno trasmesso molti modi d'uso del suo utilizzo, in primis i bagni disinfettanti...ma tanti altri!
Grazie a te, Pia.