Dettagli Recensione

 
Memoriale d'un penalista sardo
 
Memoriale d'un penalista sardo 2013-09-17 10:38:27 SARY
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
SARY Opinione inserita da SARY    17 Settembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gonarieddu, il penalista sardo

Gonario Pinna con maestria mette nero su bianco il riassunto della propria brillante carriera. Nel memoriale sono contenuti utili insegnamenti per gli odierni avvocati, accorgimenti quanto mai attuali per svolgere la professione forense nell’assoluta legalità e, cosa ancora più importante, umanità. Ma è anche una preziosa testimonianza socioculturale, una visione diversa della bella Sardegna (già la copertina rimanda ad anni passati).
Questo stimato professionista è cresciuto tra la sua gente e quelli del “continente”, una vita passata tra abboccamenti con latitanti in ore notturne in sinistre grotte ed aule severe. Una rappresentazione della Sardegna fuorilegge, fatta di latitanza e omertà. Il lettore che si accinge ad aprire il libricino, non si aspetti di gustare ottimi piatti o di godere di paesaggi mozzafiato tipici dell’isola, si prepari ad incontrare rei e penitenti.
Trattandosi di una raccolta di esperienze personali, alcune gravi ed altre esilaranti, è priva di riferimenti tecnici, adatta quindi ad un vasto pubblico. Sono presenti alcune espressioni dialettiche ma sono puntualmente spiegate e non rallentano il passo; inoltre, la brevità degli aneddoti riportati agevola la lettura. Un libro interessante e piacevole, mai pesante. Pinna scrive del popolo, della mentalità, dei rapporti uomo/donna, della vittima e del carnefice, della necessità di essere sì un avvocato con tutti i sacri crismi ma prima di tutto una persona con dei principi e dei valori.
Infine, un apprezzamento alla Casa Editrice Il Maestrale.

Ecco un estratto che lascia ben intendere il temperamento di certi clienti: “ La moglie di Bachis Serrau, imputato di tentato omicidio, soffriva per la carcerazione del marito ma non gli perdonava di aver lasciato in vita il nemico. L’unico uomo che non faccia paura è l’uomo morto, l’unico uomo che non possa accusare è l’uomo morto”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura