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La lista di Eichmann : ogni ebreo ha un prezzo
La storiografia si è spesso occupata dell’Olocausto ovvero della soluzione finale della questione ebraica in Europa.
Questo libro affronta l’argomento aprendo uno scuarcio su un capitolo poco conosciuto al vasto pubblico dei lettori di saggistica storica. Che cos’era la lista ideata da Eichmann?
Dalle pagine del libro traspare tutto il cinismo della gerarchia nazista e di alcuni dei suoi esponenti di spicco, in particolare Adolf Eichmann e Heinrich Himmler che credevano di potere mercantaggiare la sorte delle comuntà ebraiche cadute nelle loro mani con gli Alleati angloamericani e con i sovietici, quando diventò chiaro che la sconfitta del Terzo Reich era solo una questione di tempo, dato che le truppe angloamericane avanzavano da ovest e da sud e quelle sovietiche da est.
Adolf Eichmann doveva portare a termine la soluzione del problema giudaico, in particolare in Ungheria ( dopo l’abbandono dell’Ungheria di Miklós Horthy dell’Asse e la successiva l’occupazione del paese da parte delle truppe naziste nel 1944), ma anche altrove, in Europa centrale e in quella balcanica.
Heinrich Himmler archittetò il piano Blood for Money che prevvedeva il pagamento di una determinata cifra in denaro per ogni ebreo non inviato nei campi della morte. Con ciò i gerarchi nazisti si sarebbero assicurati un lasciapassare per la loro salvezza personale alla fine della guerra.
Il libro ricostruisce i retroscena di questo piano orchestrato con cinismo dai nazisti, che vide in primo piano gli esponenti delle SS ,le organizzazioni ebraiche internazonali che tentarono di salvare gli isrealiti ancora presenti in Ungheria, i governi e i servizi segreti angloamericani e sovietici. Alla fine però il piano fu respinto e rimandato al mittente sia da Mosca, sia da Londra e da Washington.
L’autore ci da nel suo insieme un resoconto piuttosto dettagliato, ricco di informazioni senza alcun dubbio interessanti accuratamente documentate che però potrebbero essere in certe parti del libro approfondite con riscontri storiografici specifici e non così sintetici. In sostanza si tratta di un argomento per sua natura complesso e delicato che non può essere ridotto in un testo di sintesi pensato per un contesto di divulgazione di massa. Di conseguenza, si tratta di un infarinatura di un argomento lasciato per così dire a metà, a nostro avviso un po’ sospeso con pochi appigli di approfondimento storico scientifico ( in particolare non viene a sufficienza approfondito l’attegiamento assunto dagli angloamericani e dai sovietici tenendo conto delle loro priorità belliche e startegiche ) che può tradire le aspettative di un lettore sofisticato alla ricerca di particolarismi storici approfinditi nei minimi dettagli.
Dalle pagine del libro traspare chiaramente l’improta di stampo giornalistico tipico di un libro che deve essere in primo luogo leggibile, dunque accessibile a chiunque. La lettura è dunque scorrevole e le informazioni inserite sono inerenti allo scopo : informare riducendo al osso i dettagli dei retroscena.
In conclusione un libro da leggere sicuramente per potere scoprire una pagina inedita della seconda guerra mondiale.