Dettagli Recensione
I punti di svolta di un conflitto
In un conflitto armato ci sono vari fattori che influiscono sull’esito di una battaglia o di una guerra. Nei manuali di storia si tende ad esaminare i fattori politici, diplomatici , economici e militari dei contenenti.
Il libro che abbamo di fronte però affronta l’argomento della Grande Guerra da un punto di vista diverso. L’autore si è posto una domanda per certi aspetti poche volte presa in considerazione dalla storiografia: quali erano i punti di svolta nella prima guerra mondiale?
L’autore ha indeficato questi:
20 ottobre 1914 l’inondazione del Yser- fronte occidentale
29.ottobre 1914 l’ingresso della Turchia nel conflitto
23 aprile 1915 L’Australia nel conflitto - Gallipoli
21 maggio 1915 Lloyd George diventa primo ministro del governo britannico
21 agosto 1916 la battaglia della Somme
21 novembre 1916 la scomparsa di Francasco Giuseppe
1 febbraio 1917 la Germania lancia la guerra sottomarina indiscriminata nell’oceano Atlantico
15 marzo 1917 l’abdicazione dello zar Nicola II
13 giugno 1917 il bombardamento di Londra con i bombardieri aerei Gotha G.IV
2 novembre 1917 la Dichiarazione Balfour
8 gennaio 1918 I Quattordici punti di Woodrow Wilson
9 aprile 1918 l’offensiva tedesca sul Lys -fronte occidentale
Questo libro non è il tipico manuale di storia che molti lettori sono abiutati ad avere tra le mani. In sostanza non si tratta di un resoconto dettagliato e cronologico del primo conflitto mondiale, anzi risulata chiaro dall’ impostazione del racconto immaginato dall’ autore che l’obiettivo di questo testo di saggistica sia un altro: individuare dei punti di svolta ovvero dei singoli episodi che avevano secondo l’autore indirizzato gli avvenimenti bellici in una determinata direzione inclinando così il barcentro a favore dell’Intesa e in netto svantaggio degli Imperi centrali.
Il lettore italino può trovare una lacuna evidente in questo testo. L’autore non ha menzionato anzi ha tralasciato l’entrata in guerra dell’ Italia a fianco dell’Intesa, giudicata secondo la sua chiave di lettura non decisiva o determinante per le sorti del conflitto. A nostro avviso però l’entrata in guerra dell’Italia non può essere considerata un fattore marginale, al contrario avendo essa aperto un nuovo fronte in Europa. Ogni storico da la sua lettura degli eventi che può essere approvata oppure contestata o messa in dubbio dai suoi colleghi. Comunque, a nostro avviso un dettaglio da non ignorare, se si desidera esaminare tutti gli equilibri strategici, militari , economici, politici e diplomatici di un conflitto come lo era la prima guerra mondiale. È chiaro che si tratta di una chiave di lettura tipicamente anglosassone.
Il libro si presta ad una scorrevole lettura che però richiede dal lettore delle nozioni storiografiche per lo meno di base pur avendo il lettore a dispsizione tutte le informzioni necessarie per potere comprendere il specifico argomento trattato dall’autore nel capitolo. L’autore fornisce in sostanza una serie di spot ben documentati e arrichiti da argometazioni sempre documentate messe al punto giusto nel testo che rendono il discorso nel suo insieme comprensibile.
in conclusione un libro da leggere per avere una chiave di lettura diversa della prima guerra mondiale.