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I LIBRI NON SONO COME I FILM...
Questo libro, che mi fu regalato da mio fratello conoscendo la mia passione per i libri di denuncia sociale, l'ho voluto leggere subito dopo avermi rivisto l'omonima serie tv proprio per paragonarne i contenuti. Ovviamente il libro mi ha soddisfatto molto di più, anche se nel film ho apprezzato moltissimo la recitazione degli attori, nella fattispecie quella di Claudio Gioè; tuttavia credo che il film eserciti in qualche modo quel macabro fascino del Riina mafioso, potente, a tratti invulnerabile che potrebbe rischiare di influenzare negativamente lo spettatore. A sostegno di questo mio pensiero vorrei copiare un piccolo spunto che ho trovato su Wikipedia e poi sapere se anche a voi il film ha fatto lo stesso effetto, eccolo:
"Il pm della Dda di Palermo Antonio Ingroia ha asserito che alcune fiction come Il Capo dei Capi possono essere dannose perché creano un'iconografia positiva dei mafiosi. Il pm, recatosi in una scuola di Palermo, ha chiesto agli alunni chi era secondo loro il personaggio più simpatico; tutti hanno risposto Totò Riina. Questi stessi ragazzi, in un sondaggio precedente, avevano affermato che la mafia era dannosa e che non volevano farne parte."
Tornando al libro, devo dire che mi ha soddisfatto soprattutto per la quantità dei contenuti, che ovviamente il film non ha potuto trasmettere per questione di tempo. Questo libro ci fa capire davvero come sia stato possibile che 4 contadini di Corleone abbiano potuto mettere a ferro e fuoco l'Italia tramite agganci politici (alla fine del libro i pentiti faranno dei nomi illustrissimi), i contatti con la mafia Statunitense. Ma quello che più ci mettono in risalto gli autori è un solo concetto: la differenza che c'era tra quella che era Cosa Nostra prima dei "viddàni" (corleonesi), e dopo. Le enormi differenze di ideali e onore che si palesarono tra i capi mafia di Palermo e i corleonesi. L'unico consiglio che posso dare è quello che non dovete aspettarvi i finali come i film. Questo è un libro che non dà spazio a speranze di nessun genere; mette a nudo tutto il marcio che c'è nella famosa trattativa Stato-mafia.
Buona lettura
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Commenti
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Sono rammaricato per il fatto che tuttavia questa mia impressione sia proprio vera.
"Alla fine del libro i pentiti fanno nomi illustrissimi"? Ma sapete che la maggior parte di questi "nomi illustrissimi" sono perlopiù inventati e il pentito mafioso e/o collaboratore spesso è stato un finto pentito creato dallo Stato? Di falsi pentiti creati ad hoc ce ne sono a bizzeffe grazie alla collaborazione di omuncoli di politica e di Stato in generale. Lo diceva lo stesso Borsellino che il marcio era dentro la Politica e che la mafia era solo uno strumento. Non reputo utile questo libro. Trovo che in qualche modo risalta una persona che non merita neanche di essere nominata. Capo dei capi? ma va là...
Ma giusto per chiudere.... il Capo dei Capi ora dò sta?
A bersi il caffè tutto il giorno con i suoi quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
...
;-))
Ti consiglio di leggere anche "Voci contro la mafia" di Lirio Abbate,non so se il libretto è ancora reperibile,ciao!
:-)
P.S. seguirò il tuo consiglio senza dubbio! ;-)
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Pia