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La Germania numero 2
Sulla copertina del libro c’è l’mmagine della Trabat, la tipica vettura prodotta nella DDR, ambito simbolo di benessere del cittadino comune della Germania est.
Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 la Germania numero due doveva essere integrata nella Germania numero uno ovvero la Germania comunsita doveva essere inclusa nella cosiddetta Germania ufficiale conosciuta come Germania ovest oppure Repubblica Federale Tedesca. L’unificazione tedesca ha dato vita ad un paese unificato ed unito, la Germania odierna diventata motore dell’ Europa. Ma le due patrie come venivano chiamate dai tedeschi per circa quarant’anni sono state veramente unificate o c’è ancora una Germania di serie A ed un’altra di serie B? A questa domanda risponde questo libro che è in pratica un viaggio nell’altra Germania quella semisconosciuta alla massa degli europei occidentali che la percepivano come uno stato vassallo nell’impero esterno sovietico. ( blocco orientale)
Il libro è in sostanza un viaggio attraverso lo spazio e il tempo. L’autore descrivendo i luoghi, le città i villaggi e i paesaggi tipici della Germania orientale passa in rassegna anche le pagine di storia di quelle terre così lontane ma nello stesso tempo così vicine all’Europa.
Davanti al lettore appassionato di questo genere di lettura si apre un mondo pieno di cultura ma anche di contraddizioni storiche. Non lontano da Weimar, città nota per i suoi palazzi e musei , luogo dove aveva vissunto anche Goethe, c’è il simbo delle atrocità naziste, il campo di concentramento di Buchenwald. In questi due luoghi, il primo simbolo della rafinatezza artistica e culturale, il secondo simbolo del dolore e della bestialità umana è racchiusa tutta la contraddizione della storia tedesca.
Il lettore passo dopo passo viene accompagnato lungo un itinerario storico, culturale, economico e sociale di un paese rimasto in bilico chiuso da un muro diventato simbolo della Guerra Fredda. Dalle pagine del libro traspare chiara l’immagine della Germania est in tutte le sue sfaccettature. La seguente domanda di fondo alla quale rispode questo interessante libro può essere questa: ma com’era la DDR?
Il racconto non traccia solo l’immagine di uno spazio geografico e della sua storia ma cerca di interpretreanche i sentimnenti di chi ha vissuto nella DDR. Quale atteggiamento aveva la gente verso lo stato comunista? Era davvero uno stato così opressivo ed autoritario o garantiva anche dei servizi sociali gratuiti ai suoi cittadini che avevano diciso di non abbandonarlo e fuggire in occidente?
Prendendo in mano questo libro scritto in uno stile scorrevole, ma ricco di particolari e dettagli senza dubbio interessanti da ogni punto di vista, il lettore ha l’opportunità di avere una visione diversa della Germania est, vista dal di dentro e non dal di fuori. Si tratta dunque di una lettura piena di sorprese e piacevole che non dovrebbe né stancare né annoiare il lettore,ma stimolarlo a riflettre su una parte della storia tedesca rimasta per lungo tempo sconosciuta.
Purtroppo certi punti e riferimenti storiografici avrebbero potuto essere approfonditi in modo tale da dare al lettore sprovvisto di nozioni storiche dei punti di rifermento più concreti e saldi. Nel suo complesso però il testo offre una copertura generale non mirata al dettaglio ricercato adatto ai lettori sofisticati. Si tratta indubbiamente di un testo scritto con cura simile ad un diario di viaggio e non al tipico manuale di saggistica storica.
In conlusione un libro sicuramente da leggere per conocere l’altra Gremania e la sua storia.
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