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Pietro Badoglio Maresciallo d'Italia
 
Pietro Badoglio Maresciallo d'Italia 2013-04-12 13:30:09 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    12 Aprile, 2013
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Un uomo per tutte le stagioni

Si tratta, forse, della miglior biografia di un uomo che, nel bene e nel male, è stato senz’altro uno dei personaggi più in vista del secolo scorso.
La figura di Pietro Badoglio, quale militare e quale politico, è delineata mirabilmente, con obiettività, avvalendosi, peraltro, di una corposa ed esaustiva ambientazione, sia di luoghi che di tempi, così da ottenere un quadro complessivo della vita italiana dal 1915 al 1945.
A una prima parte, curata da Piero Pieri, e tendente a esplicitare i motivi della carriera militare di Pietro Badoglio e che arriva all’incirca alla fine della prima guerra mondiale, ne segue una seconda, redatta da Giorgio Rochat e che affronta l’ascesa al vertice dello stato di un personaggio che a conti fatti non aveva doti esaltanti di condottiero e di politico, tanto che si sarebbe potuto definire solo un onesto soldato.
Fu forse allora fortuna questa vita caratterizzata da un crescendo di successi?
Non viene data, giustamente, risposta a questa domanda, anche perché assai probabilmente non c’è.
Infatti, è più logico pensare che Pietro Badoglio sia stato il classico uomo per tutte le stagioni, senza eccellere in nulla, ma non presentando gravi difetti, e con una capacità invece innata di riuscire a dare sempre il meglio di se stesso, non trascurando la sua abilità diplomatica di sapersi far benvolere da alcuni superiori senza inimicarsi gli altri.
Più tattico che stratega, riuscì a superare indenne la tragedia di Caporetto, pur avendo anche lui le sue colpe, e a tramutare uno scacco in un trionfo, tanto che non solo fu uno dei pochi a non pagare per la miopia strategica che consentì al nemico di dilagare nella pianura veneta, ma addirittura ne uscì rafforzato, sapendosi proporre a Diaz, nuovo comandante in capo, come unico effettivo elemento di affidabilità che potesse garantire la transizione nella condotta della guerra da offensiva a difensiva.

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