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UNA STORIA VERA
Denis Avey si è arruolato nell'esercito nel 1939 non per difendere il re e la sua Patria, ma per lo spirito d’avventura che ha sempre animato e condizionato la sua vita.
Guardandolo oggi sembra un nonno come tanti, occhi azzurri (di cui uno di vetro, ricordo di un affronto perpetrato nei confronti di una SS), volto segnato dalle rughe e dalle tante stagioni passate… ma ha qualcosa in più: lui è un sopravvissuto, una persona che ha avuto la fortuna di poter resistere alle atrocità della seconda guerra mondiale per raccontare la sua testimonianza, la sua storia di combattente e di prigioniero, di uomo e di superstite di uno dei periodi più bui e terribili del secolo passato.
In questo libro Denis racconta tutta la sua storia di soldato: dall'arruolamento alla partenza nel 1940 a bordo dell’incrociatore Otranto, che lo portò in Africa e sui campi di battaglia, disseminati di cadaveri e di pezzi di metallo, e sferzati da tempeste di sabbia terribili… non bastasse questo, i soldati dovevano affrontare il caldo opprimente del giorno e il freddo pungente della notte; gli insetti che infastidivano ogni centimetro di pelle, scoperta o coperta, i pappataci, i pidocchi, le cimici… e inoltre non dimentichiamo la scarsità di acqua e di cibo; ci vengono raccontate le incursioni notturne nelle postazioni italiane, l’odore di caffè, di aglio e di passata di pomodoro che le caratterizzava… la perdita dei compagni, seppelliti nella sabbia con sopra qualche pietra per tenere lontane le bestie selvatiche… e infine la sua cattura e come, tra mille peripezie e tentativi di fuga, sia arrivato ad Auschwitz. Qui i prigionieri di guerra lavoravano fianco a fianco con gli ebrei, vivevano come schiavi e, proprio qui, Denis incontrerà due giovani ragazzi: per uno si metterà in contatto con la sorella residente a Londra, con l’altro effettuerà uno scambio per poter capire i trattamenti e le condizioni di vita degli ebrei ammassati dall'altra parte del campo di concentramento.
Una storia agghiacciante, certe immagini sono davvero dure e crude; a un certo punto si spera di leggere una storia inventata, ma quando ci si rende conto della sua veridicità, si rimane scandalizzati… davanti all'orrore, alle atrocità e alle vessazioni fisiche e psicologiche subite dai soldati sui campi di battaglia e dagli schiavi nei lager, non si può fare altro se non scuotere la testa e pensare alla stupidità e alla malvagità di cui è capace l’essere umano.
Una testimonianza da leggere come se stessimo ascoltando le memorie direttamente dalla voce del nostro adorato nonno.
“Mai cedere alla rassegnazione. Devi combattere per ciò in cui credi, senza subire passivamente e senza aspettarti che altri lottino al posto tuo. Devi puntare con decisione verso il tuo obiettivo, prendere posizione e combattere con tutte le tue forze”.
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Ciao....Pia
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