Dettagli Recensione
Storia di un peccato
Chi fu veramente la monaca di Monza e quali i reali connotati della peccaminosa vicenda che la vide protagonista?
Gervaso ricostruisce la vita di questa donna utilizzando le fonti dell'epoca e successive, scremando le opinioni più faziose e le maldicenze gratuite, regalandoci così un lavoro di valore sul piano storico.
Sicuramente la storia d'amore tra Virginia e Gian Paolo nei secoli è divenuta simbolo per antonomasia di scandalo e di peccato, anche se i vituperati amanti non rappresentarono certo l'eccezione per l'epoca in cui vissero; siamo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo,un'epoca in cui il malcostume all'interno dei conventi e dei monasteri era assai diffuso, dove i piacere terreni convivevano spesso assieme ai voti di fede.
Gervaso è abilissimo nel trasportare il lettore nelle pieghe di un periodo buio e complesso, dove la vita monacale è imposta alla figlie in modo brutale e senza possibilità di appello, dove la vita all'interno di un convento può divenire pericolosa e alienante.
L'autore ci offre una visione talmente realistica che durante la lettura, le pareti umide e buie di quelle celle ci tolgono il respiro e riusciamo a comprendere come la reclusione di una monaca potesse sfociare in gesti folli e sconsiderati.
Questo è un mondo senza luce, senza speranze, senza futuro.
Questo è un mondo governato da odio, invidie, livore.
Questo non sempre fu il mondo della fede e della pace.
Il racconto che ci offre Gervaso è esauriente e accattivante, supportato da un intenso lavoro di ricerca bibliografica; mediando tra le fonti e scartando le più estremiste, egli ci fornisce un ritratto di Virginia onesto e genuino, altamente veritiero e carico di un'umanità di cui questa donna era stata privata da certi biografi.
Virginia donna e monaca, innamorata e passionale, demotivata e annoiata, sincera e bugiarda, lucida e folle; tanti aggettivi che concorrono a dipingere il volto di questa donna destinata ad assurgere a modello di peccatrice di tutti i tempi.
Il valore aggiunto di questa lettura sta nel linguaggio utilizzato dall'autore; un italiano curato e ricco di vocaboli dotti e ricercati, un italiano lontano dalla estrema modernità di cui è permeata oggi anche larga parte della letteratura.
Gervaso è un amante dell'aggettivo e dell'avverbio, di cui riesce a farne un uso da vero prestigiatore della parola; insomma, alla completezza e vivacità del racconto si accompagna una rara bellezza espositiva.
Un romanzo veramente interessante, che contribuisce a diradare le nebbie intorno alla figura di una monaca divenuta emblema di una storia che amalgama elementi esplosivi quali sesso, fede e sangue.
Indicazioni utili
Commenti
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Ordina
|
hai letto qualcosa di Gervaso ???
io oltre a questo ho letto Nerone, di stampo più marcatamente saggistico ma gradevole.
Altrimenti la mole lieviterebbe ulteriormente.
ALLORA SMETTILA DI INGOLOSIRMI CON QUESTE RECENSIONI !!!
Prima la Claretta ora la monaca, per colpa tua ho gia' due biografie in ld.
;D
:-)))))))))))))))))))
e se poi ti appassioni al genere ????
@daniele e ale
la monaca di Monza è stata utilizzata dal Manzoni a livello simbolico, ma su di lei c'è molto di più da scoprire......
dopo la lettura de I promessi sposi, mi è sempre rimasta la voglia di approfondire la conoscenza di questo personaggio sul piano storico-biografico.
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |