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La città dei morti
Inizio subito col dire che questo libro tratta una tematica decisamente pesante e che l'uso di similitudini, il linguaggio forbito, non rende il libro per nulla leggero. Pahor ha stile da vendere e scrive in modo eccellente e sebbene io all'inizio credevo di non cogliere nulla di quello che aveva scritto, alla fine del libro mi sono trovata ancora più riflessiva di quella che ero. Com'è possibile scrivere in un modo così preciso e allo stesso tempo con un linguaggio "difficile"? L'autore ha vissuto realmente ciò che narra nel libro, non è la solita narrazione sulla sofferenza degli internati è qualcosa di ben più profondo. Leggendo ho realizzato di quanto poco, forse per nulla, mi fossi immedesimata in quella sofferenza per anni. Il libro si apre con l'introduzione di Claudio Magris che descrive in modo eccellente ciò che troveremo durante la narrazione. A fine libro una nota bio-bibliografica di Enrico Bistazzoni. Ho messo 3 come piacevolezza al libro perché è un po' "pesante" da leggere ma la trama ha un forte impatto sul lettore... lo consiglio per il forte impatto psicologico ed emotivo.
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Commenti
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A volte ho letto libri su questo tema abbastanza scadenti.. per questo li preferisco scritti da persone che l'hanno vissuto davvero, e non da chi poi lo ha romanzato. Comunque grazie per la rece:)
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Però magari ci provo:)