Dettagli Recensione
I soldati del Führer e la guerra
Prima di cominciare la lettura di questo libro è utile tenere presente dei particolari storici.
Per il tipo di confltto che Hitler aveva in mente aveva bisogno di un particolare tipo di soldati, perciò un intera generazione di giovani tedeschi fu meticolosamente plasmata ideologicamente da rendera praticamente pronta alla guerra di conquista e di streminio messa in atto da Hitler e dai suoi seguaci in Europa. Ideologicamente non dovevano esserci differenze e distinizioni tra l’elitte razziale delle SS e la Wehrmacht. La Wehrmacht doveva diventare a tutti gli effetti un esercito ideologicamente schierato, dunque nazista. Essere nazista nelle file dell’esercito voleva dire accetare la superiorità della razza ariana e comportarsi di conseguenza in combattimento contro il nemico e nei territori occupati.
Giunti a questo punto dobbiamo fare un’ altra precisazione storica che potrebbe aiutare nella comprensione del particolare testo storiografico il lettore che si accingere a leggerlo. La Wehrmacht aveva all’ inizio della guerra il compito di conquistare il terreno, dunque occupare l’Europa, mentre le SS dovevano custodire i territori conquistati attuando un regime di repressione poliziesca e di pulizia etnica, ma nel corso del conflitto questa sottile distinzione dei compiti tra le due forze militari messe in campo da Hitler finì in pratica per svanire e nelle terovie del fronte nonché nelle zone occupate anche la Wehrmacht assunse i compiti di contrasto ai gruppi di resistenza e partigiani locali attuando massacri della popolazione civile e retate come le famigerate SS.
Il libro che abbiomo di fronte non è il tipico libro storico con descrizioni di battaglie o incontri diplomatici, ma è una minuziosa raccolta delle registrazioni delle conversazioni dei prigionieri di guerra tedeschi effettuate dagli Alleati angloamericani all’insaputa dei prigiornieri, dunque si tratta di una testimonianza diretta di chi la guerra l’ha combattuta e la vissuta sulla propria pelle combattendo per Hitler. In sostanza abbiamo a che fare con un altro tipo di storiografia, la cosiddetta storia dal basso, dove viene posto dai ricercatori storici in primo piano il vissuto quatidiano dell’uomo comune arruolato, richiamato alle armi o partito volonatrio in contrapposizione della storia dall’alto che si occupa in genere di capi di stato, diplomazia e battaglie.
Di fronte a noi scorrono innumerevoli testimonianze di uomini delle tre armi, prese di posizioni e rifelessioni personali nei dibatti tra commilitoni. Da tutto ciò nettamente traspre: l’atteggiamento personale nei confronti del capo supremo il Führer, dei superiori e dei commilitoni, gli ordini ricevuti, il preché della loro attuazione, le presa di posizione di signoli individui nei confronti dei massacri dei civili, in particolare donne vecchi e bambini nonché dello sterminio dei ebrei. Tra le righe si può rilevare il livello ideoolgico di condivsione del siglo nei confronti del progetto razzista hitleriano che può indubbiamnte aprire ampi dibatti di interpretazione psicolagiaca presnti nel libro.
Un libro di alto livello e spessore scientifico che si presta ad una scorrevole lettura che però richiede dal lettore interessato una notevole dose di attenzione, ma allo stesso tempo gli offre tutti gli strumenti necessari per stimolarlo ad una approfondita riflessione sulle conseguenze di una dittatura e di un’ideologia totalitaria e razzista su degli uomini che avevano combattuto per la sua completa realizzazione in Europa.
In sostanza un libro furori dal comune sulla seconda guerra mondiale che può essere considerato un eccezione.
In conclusione un testo da leggere con la dovuta attenzione per capire il recente passato dell’Europa.