Dettagli Recensione
Una storia un po' diversa da quella abituale
"Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che quando grida Forza Roma allude soltanto a una squadra di calcio"
(Indro Montanelli, Storia di Roma)
Come si può definire questa affermazione? Ironica? Inquietante? Forse entrambe, ma non sono ancora riuscito a darmi una risposta.
Spesso avevo provato a leggere un saggio puramente storico per approfondire determinati aspetti di società solo apparentemente lontano dalla nostra, ma avevo sempre fatto marcia indietro. Questo perchè la storia veniva presentata come una noiosissima sequenza di fatti, guerre, congiure, tradimenti e date. Poi, finalmente, ho scoperto Montanelli e la prospettiva in cui vedo la storia è radicalmente cambiata. Pur essendo scritto nei "lontani" anni Cinquanta, lo stile è modernissimo: ironico, pungente, mai tedioso. E'la satira che domina questo libro: satira fatta nei confronti della società antica,e che, impercettibilmente (ma spesso anche esplicitamente), si riflette nella società contemporanea. Montanelli diverte, coinvolge, fa riflettere. L'autore ha infatti la capacità di fondere magistralmente i fatti con la vita pubblica e la cultura. Si passa così da capitoli più propriamente storici, ad altri come "I suoi [di Roma] divertimenti" e "Una cena a Roma". Montanelli ci presenta aneddoti, curiosità e aspetti insoliti, non solo della società, ma anche (e soprattutto) di personaggi che noi consideriamo quasi perfetti ed astratti. Ecco allora che vediamo (il grande) Giulio Cesare deriso come "donnaiolo zuccapelata", l'imperatore Claudio considerato alla stregua di una zucca e donne astute che, dietro ai propri mariti/figli, gestivano le fila del più grande impero dell'antichità in veri e propri matriarcati. Sintomo dell'importanza che rivestono i personaggi è testimoniata dal fatto che i capitoli sono intitolati a personaggi "Cicerone, Cesare, Catone, Nerva e Trainao, Diocleziano, Costantino" etc. . Altro aspetto caratteristico dell'opera è la grande (e forse eccessiva) attenzione dell'autore verso gli intrighi di corte, gli omicidi ordinati da amanti, mogli, filgie che hanno raggiunto il vertice imperiale. Forse è questo uno dei pochi difetti del saggio: l'interesse morboso per le passioni più intime degli imperatori, le loro trasgressioni e le loro bizzarrie private (tutti fatti accuratamente riportati da storici classici e non esagerati dalla fantasia dell'autore). Ma forse Montanelli aveva capito che, prima che sul piano politico e sociale, la reputazione e l'appoggio si ottengono tra i "corridoi di palazzo e le camere da letto". Insomma, un mondo molto simile al nostro.
Discorso a parte va riservato all'APPROFONDIMENTO. Fin dalla sua pubblicazione il libro è stato accusato si essere superficiale, leggero e disfattista. Tuttavia, come chiarisce l'autore nell'introduzione del saggio:" Io non ho mai avuto l'ambizione di scrivere una storia completa: so benissimo di aver sacrificato molti particolari al quadro generale. [...] Il libro non pretende di portare rivelazioni [...] Io spero solo di aver raccontato la storia in maniera più semplice e cordiale, attraverso una serie di ritratti che illuminano i protagonisti di una voce più vera". Presa coscienza di ciò, mi sono rapportato al libro di conseguenza: non ho cercato completezza, ma cordialità e ironia e le ho trovate. Tuttavia, devo ammettere, che alcuni passaggi del libro sono fin tropppo sintetici, persino per questo genere di libro. Lo stile e la paicevolezza però, unite ad un'insieme variegato e divertente di curiosità, compensa efficacemente il problema. Utilissimi, infine, le cartine disseminate lungo il testo , l'indice dei nomi e la cronologia essenziale dei fatti raccontati nell'opera. Insomma: Montanelli mi ha colpito e ha raggiunto il suo scopo: "affezionare alla storia di Roma qualche persona fin qui respinta dall'accademismo di chi glil'ha raccontata prima di me". Certamente leggerò altri libri dell'autore; mi manca di già quello stile provocatorio, ironico, irriverente e sarcastico.