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In attesa del vincitore
In questo libro l’autore ci presenta un particolare moneto della seconda guerra mondiale. Infatti il suo racconto prende in esame un periodo breve del conflitto : gli anni 1939 e 1940.
A questo punto possiamo porci una domanda : peché l’autore si è limitato a prendere in considerazione solo questo periodo del conflitto? Il primo anno di guerra in Europa rappresenta un' eccezione tendo conto di tre particolari eventi : il patto Ribbentop- Molotov, la non belligeranza dichiarata da Mussolini, nonché l’atteggiamento assunto dalla Gran Bretagna e dalla Francia nel primo anno di guerra. L’inizio della seconda guerra mondiale dunque può considrarsi anomalo.
Il contenuto di questo libro può essere perciò suddiviso così : tutto cominciò in Polonia, una o più guerre, una strana alleanza, per non rimanere furi dai giochi. La questione di fondo affrontata in questo testo potrebbbe essere indentificata in questi termini: quali erano le anomalie storiche in questa fase del conflitto?
Innanzitutto l’atteggiamento di attesa bellica assunto dalla Francia e dall’Inghilterra dopo l’agressione nazista alla Polonia. La atattica attendista franco-britannica lasciò mano libera a Hitler non solo in Polonia ma anche altrove nell’ Europa del nord e alla fine anche sul fronte occidentale.
La seconda anomalia di questa fase bellica fu la messa in atto da parte di Hitler e soprattutto di Stalin dei protocolli segreti del patto Ribbentrop-Molotov firmato da entrmbi i paesi nel agosto 1939 che in pratica portò alla spartizione non solo della Polonia ma anche dopo l’assorbimento dei paesi baltici da parte sovietica ed al tentativo sovietico di piegare la Finlandia per spingerla nella sfera d’ influenza di Mosca.
L’ultima anomalia di quel periodo bellico era la non belligeranza di Mussolini. In ambito storico si trattò della riedizione attendista praticata dall’ Italia già nella prima guerra mondiale. Attendere, per capire chi avrebbe vinto per poter poi salire sul carro del vincitore, con queste parole possiamo riassumere l’atteggiamento del Duce nei confronti degli eventi diplomatici e bellici. Questa volta Hitler non diede alcuno spazio a Mussolini, un’ altra conferenza di Monaco per la questione polacca non era possibile, anzi si doveva evitare a tutti i costi. Hitler voleva la sua guerra e la guerra era puntualmente scoppiata in Polonia. Dalle pagine dell’libro risulta chiaro che il Duce si trovò letterarmente spiazzato da Hitler trovandosi in perenne affanno nel rincorre il suo amico e alleato germanico. L’entratà in guerra dell’Italia fascista a fianco di Hitler perciò diventò un tentativo di Mussolini di restare a galla nell’ Asse e contrastere il strapotere hitleriano in Europa. Avere voce in capitolo dopo la scontata vittoria hitleriana sulle deboli democrazie parlamentari francese e britannica, questa sarebbe una spiegazione plausibile del comportamento, prima ambiguo poi decisionista, del Duce ovvero la lettura di questa vicenda storica e diplomatica che emerge dalle pagine di questo libro.
Il libro si presta ad una veloce lettura. Il testo è arricchito da ultriori apporfondimenti che illustrano con efficacia i retoriscena diplomatici più importanti degli eventi storici sotto esame dall’autore. Si tratta di un tipico testo di divulgazione storica di massa che non è un manuale storico. Si tratta perciò di un testo leggero che non ha l’ambizione di fornire al lettore approfondimenti circostanziati su detreminati aspetti dei argomenti trattati dall’autore nel libro.
In conclusione un libro sicuramente da leggere per chi desideri avere delle nozioni generiche ma non esuative e adeguatamente approfondite con riscontri documentati in tutti i loro aspetti politici, diplomatici, economici, mililtari e sociali di un determinato periodo della seconda guerra mondiale.