Dettagli Recensione
It's only rock'n'roll...but we like it
Chi può impersonificare il rock'n'roll meglio di Keith Richards? Nessuno!
Il suo brutto muso solcato da rughe profonde come il grand canyon è ormai assurto al ruolo di icona sacra della musica rock anni '70.
Quando si pensa a lui viene subito in mente la triade "sesso, droga e rock'n'roll", e non potrebbe essere altrimenti.
Questa biografia verrà letta, sicuramente, da tutti i fans degli Stones e da alcuni appassionati di musica rock, non tutti, ovviamente, perchè molti altri ritengono Mr. Richards "antipatico" (per usare un eufemismo!).
Nel campo musicale purtroppo, esistono fans rivalità tra fans molto agguerrite che sfociano, spesso e volentieri, nell'insulto gratuito al rappresentante dell'opposto schieramento.
Il libro parte con un episodio successo ai due chitarristi degli Stones (Richards e Wood) mentre viaggiavano in auto in una zona rurale degli States nei primi anni '70.
Vedere dei "capelloni" come loro a Londra o a Los Angeles non creava problemi, ma vederli da quelle parti comportava sicuramente un arresto da parte dello sceriffo del paesello.
Non vi dico come va a finire la storia ma, dopo questo prologo, comincia la biografia vera e propria partendo da Dartford, piccola cittadina inglese dove nacque Keith.
La storia prosegue con la sua prima chitarra, l'incontro con il suo amico-nemico Mick Jagger quando erano ancora adolescenti, gli inizi molto difficili a Londra e il blues.
Il blues è stato fondamentale per Keith Richards e gli Stones, la musica dei neri americani, osteggiati in patria, è stata la linfa vitale che ha contribuito alla nascita di una delle due band più famose del pianeta.
C'è anche un breve saggio sull'utilizzo dell'accordatura aperta, molto utilizzata dai bluesman neri dell'epoca e, quindi, anche dallo stesso Keith.
Poi si prosegue con l'amicizia con John Lennon, gli anni a cavallo tra i '60 e i '70 con i dischi migliori degli Stones e la droga, parte fondamentale della sua vita dissoluta.
Si passa dai vari tentativi di disintossicarsi alle ricadute, ai guai con i pusher fino alla decisione, definitiva, di smettere con l'eroina.
Parte fondamentale del libro sono gli anni '70, in particolare il periodo trascorso in Costa azzurra dove registrarono il loro capolavoro: "Exile on Main street".
Gli anni '80, '90 e '00 sono relegati alle ultime pagine, non c'era molto da scrivere, l'ultimo disco di valore è del '78, lui e Mick (poco menzionato sul libro) sono due entità estranee che si vedono solo per i tour, non ha più avuto problemi con la droga e ...è diventato il papà di Jack Sparrow!
Il libro è scritto bene, non è la solita biografia con un elenco di date e avvenimenti, è quasi una storia romanzata, la storia di una vita dissoluta, di un immortale del rock.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |