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Open. La mia storia
 
Open. La mia storia 2011-10-16 09:42:10 fabiomic75
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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    16 Ottobre, 2011
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Una bellissima sorpresa.

"Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perchè non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della vita...". Pochi altri atleti hanno incarnato come Agassi l'icona del campione stravagante, che emanava sicurezza da tutti i pori, che sembrava divertirsi sul campo più di chiunque altro, vuoi per la sua sfacciataggine, vuoi per il suo look senza dubbio fuori dagli schemi. Nessuno avrebbe mai pensato che interiormente portasse un simile fardello, quello di aver sempre odiato ciò che faceva meglio, giocare a tennis. Fin da piccolo infatti ha dovuto subire i metodi ed il carattere del padre, che lo costringeva ogni singolo giorno a passare ore ed ore sul campo a colpire palle lanciate dal "drago", la macchina lanciapalle così ribattezzata dallo stesso Andre. Mentre i suoi amici di Las Vegas si godevano la propria adolescenza lui era obbligato a dedicarsi solo al tennis trascurando tutto ciò che realmente avrebbe voluto fare. La sua missione, visto che i fratelli prima di lui avevano fallito, doveva essere diventare il migliore, scalare la classifica ATP fino a diventare il numero uno: questo il diktat del padre. In questa appassionante biografia Agassi ripercorre tutta la propria carriera, dall'ingresso alla Bollettieri Academy fino alla vittoria degli otto Slam ed al raggiungimento del vertice della classifica ATP. Pagina dopo pagina traspare tutto il disagio, la lotta interiore per cercare di essere l'uomo che gli altri volevano fosse, senza che potesse fermarsi un attimo a capire se era ciò che anche lui voleva per se stesso. Con la stessa schiettezza con cui parla del padre racconta il proprio matrimonio con Brooke Shields, l'amicizia intensa con Barbra Streisand, fino all'incontro con quella che definisce essere "un privilegio", la donna della sua vita: Steffi Graf. Ho trovato molto intense le pagine finali dove vengono descritti gli ultimi giorni di carriera, l'ultimo incontro agli US Open. Ciò che mi ha colpito maggiormente comunque è la capacità che Andre Agassi ha avuto nel fare bagaglio della propria esperienza per aiutare gli altri, infatti proprio perchè a lui è stata negata quasi totalmente un'istruzione degna di questo nome e grazie agli enormi guadagni ottenuti in carriera, oggi ha fondato a Las Vegas in un quartiere malfamato un'enorme struttura che consente a migliaia di bambini, che diversamente non ne avrebbero avuta la minima possibilità, di studiare e di crearsi il futuro che desiderano. "Quale altro messaggio potrei sperare di trasmettere? Quale altro messaggio potrebbero aspettarsi da uno che ha abbandonato gli studi al primo anno di superiori e adesso ha creato una scuola di cui va fiero sopra ogni altra cosa?". Premetto che amo tantissimo il tennis e che quindi mi ha divertito molto anche conoscere certi retroscena di questo sport ma comunque ritengo che questa sia veramente un'ottima biografia e pertanto ve la consiglio vivamente.

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Commenti

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Molto interessante grazie Fabio
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EvaBlu
20 Ottobre, 2011
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Non amo il tennis, ma come dice Eleonora, il libro sembra molto interessante. E tu l'hai recensito con vera passione! :)
In risposta ad un precedente commento
fabiomic75
25 Ottobre, 2011
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Grazie ad entrambe! :)
3 risultati - visualizzati 1 - 3

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