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Giovinezza. Partitura per mandolino e canto
 
Giovinezza. Partitura per mandolino e canto 2007-09-23 17:15:10 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    23 Settembre, 2007
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Da nonno a nipote

In fatto di precocità non c’è dubbio che a scrivere un libro a 13 anni e a pubblicarlo a 15 rappresenti un po’ un record. E’ ovvio che però sorga spontaneo il dubbio sulla valenza di quest’opera, dal genere non facilmente determinabile.

Francesco Giubilei ha avuto la fortuna di avere un nonno che l’ha assecondato in questo lavoro, strutturato come un’intervista; infatti il signor Italo Giubilei è stato testimone, come tanti italiani dell’epoca, di un particolare periodo storico: il ventennio fascista.

E il nipote, avido di conoscere come tutti i ragazzini, ha posto all’avo delle domande, a cui sono state fornite risposte di opinione, ma che presentano un livello di equilibrio sicuramente encomiabile.

Non so se c’era nelle intenzioni la pretesa di scrivere una piccola storia del fascismo, ma ne dubito, perché allora l’impostazione sarebbe risultata diversa.

Resta comunque il tentativo di spiegare un fenomeno che ha visto il nostro paese sostanzialmente in accordo con il regime fascista fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, circostanza da non sottovalutare, perché denota certe caratteristiche di noi italiani, caratteristiche presenti anche in Benito Mussolini che le seppe sfruttare per un certo tempo nel migliore dei modi.

Questo l’essere il tutto e il contrario di tutto ci accomuna in maggior o minor misura ed emerge nel corso dell’intervista, con la popolazione contenta per un certo piccolo benessere, ma che mal sopporta il pre-militare del sabato fascista, o che apprezza la puntualità dei treni, ma condivide le iniziative politiche del suo duce solo fino a un certo punto.

Come ho scritto prima, però, le risposte formulate dal nonno sono frutto di un’opinione individuale e come tale finiscono con l’avere una valenza limitata, se pure in linea generale è possibile concordare con le stesse, sulla base di esperienze analoghe avute da parenti che hanno vissuto lo stesso periodo.

Pur nella buona volontà dell’autore, il libro non ha una valenza storica, ma eventualmente di cronaca.

Comunque, è piacevolmente scritto e, credetemi, considerando la giovane età, è già stato realizzato molto.

Chissà che un giorno non ci sia possibile leggere un bel saggio storico di Francesco Giubilei, ma è inevitabile che dovrà passare del tempo, dovranno essere completati gli studi con il successivo inevitabile tirocinio di chi cerca di affrontare questo difficile compito di ricerca di una verità che non sarà mai quella definitiva.

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