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Memorie di una ragazza per bene
 
Memorie di una ragazza per bene 2011-05-27 14:03:09 Rosaliaa
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Rosaliaa Opinione inserita da Rosaliaa    27 Mag, 2011
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Mémoires d'une jeune existentialiste rangée

Primo volume del colosso autobiografico. Opera noiosa, lunghissima se letta unicamente nella primaria chiave memoriale, ma Simone opera in ben altri settori. La messa in gioco della propria vita, azzardata (potrei dire) in una storia letteraria in cui di donne- scrittore si sa ben poco, è l'espediente per la riuscita di una massiccia opera esistenziale: cosa più dell'esistenza può "creare" l'esistenzialismo? Non sarà la prima volta che Madame metterà la propria esistenzia al servizio del romanzo esistenzialista: se ne servirà anche per il suo capolavoro, Les Mandarins, campo minato in cui giocherà con l'esistenza degli altri, primo fra tutti Camus, che dal movimento ne uscì (con Le Mythe de Sisyphe) ancor prima che Sartre se ne saltasse fuori con La Nausée. Che dire dell'autobiografa? Sottile, lucida, fredda, rigorosa, sembra che nulla la riguardi personalmente. Unico, grande e vero scrittore esistenzialista, più ancora di quel Sartre che valeva solo nella teoria.

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Proprio in questo periodo sto studiando l'esistenzialismo con Camus e Sartre!
Sto leggendo "La nausea", ma sinceramente..... lascia un tantino a desiderare.
Di Camus leggerò "La peste"..

Pensa ho questo libro da una vita, e proposi io alla Redazione di aggiungere questa scheda. Ma non conoscevo ancora Simone e il suo esistenzialismo. Coincidenza che proprio tu abbia pubblicato la recensione esattamente in questo periodo? :D
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27 Mag, 2011
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Semplificando (e azzardando, col rischio di essere presa a calci :D) potremo dire che Sartre era la teoria, Simone la pratica. Anche lei pubblicò dei saggi filosofici di livello, e Vargas Llosa, per esempio, la giudica unica vera esistenzialista anche nell'ideologia in senso stretto, perché in grado di sintetizzare azione, teoria filosofica e romanzo. Sartre, nonostante scrisse La Nausea e L'età della Ragione, per esempio, non riuscì mai a non scivolare nel logotico. Purtroppo Madame de Beauvoir è conosciuta (dal pubblico italiano medio) quasi solo per essere la compagna di Sartre. Ma è grandiosa. Camus invece non ha nulla a che vedere con l'esistenzialismo, eppure si continua sempre a ficcarcelo dentro a forza, solo per il gusto di classificare.
Attenta analisi, devo dire.
Non posso confermare esattamente, perchè il primo libro classificato come "esistenzialista" è appunto "La nausea", mentre gli altri non li ho neppure toccati. Devo dire che sono arrivata a pag. 50 circa e non ho trovato un granché di existentialisme. Anzi, argomenti che non hanno nemmeno un filo logico; spero che siano solo le prima pagine (?) in questo modo.
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27 Mag, 2011
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Sinceramente, La Nausea è un romanzo noiosissimo, ho fatto una fatica "assurda" (:D) a finirlo. Diciamo che tratta, a grandi linee, del momento che precede l'esistenzialismo, cioè il focalizzare il peso dell'esistenza (per esempio la scena al giardino), somatizzato con il famoso senso di nausea, che alla fine verrà superato. Ma alla fine è un romanzo, per conoscere meglio la teoria bisogna toccare i saggi.
Beh, ho apprezzato il fatto di voler utilizzare un pò tutti gli stili letterari (generi compresi) per riportare le stesse tematiche, almeno vedi come si sviluppano in diversi modi.
La scena del giardino ovviamente non l'ho ancora toccata.
Chissà.. :)
Conosci molto dell'esistenzialismo. Stai facendo studi più approfonditi?
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27 Mag, 2011
Ultimo aggiornamento:
27 Mag, 2011
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Rosalie,

Bisognerebbe leggere anche "Questioni di metodo" e "Critica della ragione dialiettica" prima di poter definire il pensiero di J. P. Sartre.

Sai, pensare per certi versi è il supremo agire.

Buone letture.

Amalia

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27 Mag, 2011
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Non sull'esistenzialismo, sono appassionata di letteratura francese e del novecento in generale. Ma ho amato molto Camus e sto apprezzando adesso Simone de Beauvoir, quindi l'esistenzialismo, che ha influenzato gran parte del secolo breve, è inevitabile. In Italia è un po' toccato da Moravia, autore che amo molto, ma giusto un pochino. ;)
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27 Mag, 2011
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Lauralia,
sono perfettamente d'accordo con te.
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27 Mag, 2011
Ultimo aggiornamento:
27 Mag, 2011
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Sartre ha conosciuto la prigionia, è stato un milante politico, ha partecipato alla lotta antifascista. Il mio commento era volto prospettare un'altra visione del celebre pensatore. Non credo, per l'appunto, valesse solo nella teoria.

Perdonami, puntualizzarlo è stata una deformazione "professionale": chi ha compiuto studi filosofici potrà comprendere.

A presto,

Amalia

In risposta ad un precedente commento

27 Mag, 2011
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Hai sicuramente ragione, non era mia intenzione offuscarlo. Infatti io parlavo del Sartre romanziere, non del Sartre attivista, giornalista e saggista.

A presto.
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