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Esuli
Un testo che tratta in maniera approfondita la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, esuli e infoibati, partendo, con alcuni cenni, dal crollo dell'Impero Romano d'Occidente e successivo rimescolamento di popoli e progressive “italianità” e “slavizzazione”. Poi l'Impero Asburgico, Regno d'Italia, Grande Guerra e Seconda Guerra Mondiale che ha dato il definitivo volto a quelle terre.
Il libro di Gianni Oliva è denso di riferimenti bibliografici all'argomento, analizza cronologicamente molto bene gli sviluppi della situazione, soprattutto dal regime fascista in poi e dà grande spazio all'esodo e ai profughi. Ricco di documentazioni fotografiche fa luce su una parte di storia d'Italia che non conoscevo così approfonditamente anche perché per decenni nascosta. Interessantissimo.
Una tragedia che fa orrore, quello che ha subito la comunità italiana; l'eccidio di migliaia e migliaia di uomini gettati nelle foibe e la persecuzione di quelli rimasti. Altri crimini di guerra, quelli compiuti dagli Jugoslavi, mai puniti. L'esodo, l'abbandono delle case, la perdita della memoria, di un pezzo della propria vita passata, la scomparsa di riferimenti di un'intera comunità.
Resto convinto che il regime fascista, con la persecuzione della comunità slovena e croata, il duro, ma maldestro tentativo di “slavizzazione” della regione Dalmato-giuliana e soprattutto con i crimini compiuti, al pari dei nazisti, in terra Jugoslava (rastrellamenti, rappresaglie sui civili), allontanando definitivamente la percezione di “italiani, brava gente”, abbia seminato quel vento di odio che ci ha fatto raccogliere questa tempesta ed è come minimo fuori luogo e da smemorati storici che in prima fila oggi a ricordare i martiri delle foibe ci siano proprio i nipotini neo-fascisti di quella “brava gente”.
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