Dettagli Recensione
Il buon padre.
Recensire questo libro è voler giustificare, che brutta parola, la concettualità di un padre.
Se avessi detto "l'operato", "l'idea","l'ideologia" del padre...avrei sbagliato.
Ma se ne sono sentite tante in quei giorni!
E forse, ripeto forse, i media non si sono minimamente resi conto delle stupidaggini cliniche che andavano a gettare in bocca alla gente.
Bisogna vederla una ragazza in quelle condizioni,per capire!
Bisogna saper "non avere ribrezzo" per entrare tutti i giorni in certi reparti.
Bisogna non essere padri per non capire.
Il libro è scritto con grande umiltà e con infinita pena.
Beppe Englaro parla da non addetto ai lavori, da uomo "infranto", da padre che dopo una decisione terribile si è guadagnato, da chi poi e con quale diritto?, l'epiteto di ASSASSINO!
Non ho mai conosciuto il papà di Eluana, ma se avessi questo onore lo abbraccerei.
E' immensamente facile giudicare.
Col male bisogna vivere!
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo...
Facile parlare, sciacalli!
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Rosy