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I Diavoli di Zonderwater
Durante la seconda guerra mondiale furono centinaia di migliaia i soldati italiani fatti prigionieri, dalle forze alleate prima e dai tedeschi poi. Si sa molto sui campi di prigionia, ma finora non si era praticamente mai parlato di Zonderwater.
Zonderwater, in Sudafrica, dal 1941 al '47, ospitò un enorme campo di prigionia che internò quasi centomila soldati italiani. Un altopiano brullo, polveroso, bersagliato dai fulmini in quanto ricco di materiale ferroso, che significa “senza acqua”. Gli italiani trasformarono questo posto, vivendoci per lunghi anni e per sopravviverci con dignità crearono due ospedali, quindici scuole, ventidue teatri lasciando, dopo sei anni, al posto di quello che era un paesaggio lunare, una vera città.
Soprattutto quello che trasformò sei anni di prigionia in una vita vera, da vivere e ricordare anche con piacere al termine della guerra, fu lo sport. A Zonderwater si organizzarono campionati e prove di tutti gli sport, scherma, pugilato, calcio, atletica e a questi campionati parteciparono, in quanto prigionieri del campo, atleti che avevano militato prima della guerra e militarono dopo, nei campionati italiani ai massimi livelli.
Carlo Annese, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha raccolto una mole impressionante di dati, dimenticati da tutti, per farci conoscere questi anni della nostra storia mai ricordati da altri e lo fa offrendo al lettore un libro di storia, ricco di testimonianze, reperti e foto, ma che si legge come un romanzo, con personaggi, veri, situazioni e dialoghi ben ricostruiti e molto verosimili e appassiona spesso per le cronache sportive che contiene.