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Sonderkommando Auschwitz
2008-03-10 09:19:49
Mara
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Per non dimenticare...
Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di simboli, parole ed idee che avevano generato il mostro del periodo più buio della nostra storia, ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono all'origine di questo libro. Questa testimonianza è l'antidoto a ogni follia negazionista è la forma più nobile di omaggio alle vittime di ieri: la memoria. Un grazie a Shlomo Venezia, che con la sua vicenda umana ci aiuta a non dimenticare. Buona lettura:)
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Preferisco commuovermi e ricordare Alessandro Giosue Baruc, popolano ebreo livornese, nativo di Smirne, sfollato al Gabbro, sulle colline alle mie spalle, e da lì deportato ad Auschwitz per la denuncia di infami “italiani”.
Nel suo libro “I sommersi e i salvati” Primo Levi lo ricorda così:
«è morto Baruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perché aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre Kapos coalizzati. Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore»