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Una giornata nell'antica Roma
A rendere godibile la lettura di un testo, quale quello di Angela, dal taglio scientifico-divulgativo è soprattutto la costante ed apprezzabile propensione dell'autore verso esigenze di tipo “didattico”: egli cerca, cioè, di prendere per mano il suo lettore e di guidarlo, passo dopo passo, tra le vie di Roma antica, dalle prime luci dell’alba sino al calare della notte. La linearità dello stile, secco ed immediato, ed i frequenti raffronti con la modernità costituiscono, naturalmente, le indispensabili coordinate per il compimento di tale operazione; il lettore-visitatore, quindi, saprà orientarsi con destrezza nella serie di percorsi proposti dall’autore, sempre vigile ed attento. Davvero singolari, poi, alcune delle curiosità rivelate, omesse, magari, dalle pubblicazioni specialistiche del settore. Utile sarebbe stata, forse, ad esempio in appendice, l’indicazione di una bibliografia minima di riferimento, che potesse dar conto al lettore di alcune affermazioni o teorie di cui non è possibile recuperare la provenienza. Un po’ sbrigativo, peraltro, a mio parere, il trattamento di alcune questioni: per esempio, quando si parla dei banchetti, si citano indifferentemente quelli di Nerone e di Trimalcione, senza istituire alcuna differenza tra un personaggio storico ed un personaggio, invece, frutto dell’inventiva letteraria del grande Petronio e, dunque, del tutto fittizio. Comunque, l’impianto complessivo dell’opera resta sostanzialmente valido, evidenziando una buona dialettica tra dato storico-scientifico e cornice romanzesca del “viaggio” nell’antichità romana.