Dettagli Recensione
E' possibile pensare il non pensabile?
Il tema della morte può essere affrontato da molti punti di vista. Limitandosi all'approccio umanistico ed escludendo quindi l'ambito medico-scientifico, la morte può divenire oggetto di studio, ad esempio, per le scienze storiche, l'antropologia culturale, la sociologia, la psicoanalisi e la filosofia.
Il saggio di Jankelevitch, filosofo di origine ebraica e professore alla Sorbona, è un esempio di approfondimento filosofico sul tema della morte.
Personalmente, è il primo trattato prettamente filosofico che leggo su questo tema. Il saggio è estremamente complesso, con un livello di approfondimento elevato della tematica trattata.
L'idea di fondo dell'autore è che la morte cosituisca una sfida filosofica quasi impossibile, in quanto il pensiero è per definizione possibile solo relativamente all'"essere" e quindi si colloca solo all'interno dell'esperienza di vita dell'essere umano.
La morte non può quindi essere pensata, in quanto condizione di "non essere", ovvero di "totalmente altro", quindi rappresenta il "non pensabile".
Il saggio prende in esame anche elementi limitrofi rispetto al tema della morte, intesa solo in senso di condizione di totale ed irrevocabile "non esistenza": ad esempio l'invecchiamento, il momento del trapasso, il trascorrere del tempo, l'ineluttabile, il definitivo.
Pur non essendo un filosofo, ritengo che il volume possa essere considerato un riferimento fondamentale nella discussione filosofica della morte. Per il lettore non specialistico, và affrontato con calma e letto senza troppe pretese, in quanto la scrittura dell'autore è sicuramente complessa e spesso il linguaggio utilizzato ha un taglio tecnico-specialistico.
Interessante per chi intenda effettuare ricerche e studi sul tema della morte dal punto di vista delle scienza umane.
Indicazioni utili
Storia della morte in Occidente, Aries
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