Dettagli Recensione

 
Gratitudine
 
Gratitudine 2020-12-07 12:37:35 Mian88
Voto medio 
 
4.6
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    07 Dicembre, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Arrivederci, Mr. Sacks

«La maggior parte era ispirata a un senso di gratitudine: gratitudine per quanto avevo ricevuto dagli altri, ma anche per essere riuscito a dare qualcosa in cambio.»

Fu nel 2005 che Sacks apprese di un particolare melanoma a un occhio ma fu soltanto nel 2013 che quel particolare tipo di cancro, con il 50% di possibilità di metastatizzare o meno, intaccò anche il suo fegato e altre parti del suo organismo. Fu per questo che in un lasso di appena pochi giorni scrisse il saggio “La mia vita”, uno scritto dal quale emergeva la sua profonda gratitudine per questa vita e per quanto avuto durante questa. Sacks riuscì a godere di buona salute ancora per un paio d’anni e chissà, forse è anche per questo che non pubblicò immediatamente questo saggio ma attese. Attese quel tempo necessario ad analizzare, fare bilanci, ringraziare, riflettere su un percorso esistenziale così lungo che adesso poteva finalmente vedere nella sua interezza.

«A ottant’anni, i segni del declino sono fin troppo visibili. Le reazioni diventano un po’ più lente, spesso i nomi sfuggono, e le energie vanno dosate; nondimeno capita spesso di sentirsi pieni di vita e di energie, niente affatto “vecchi”. […] Morì a ottantotto anni, ancora coinvolto appieno nel suo lavoro estremamente creativo. […] Uno ha avuto una lunga esperienza della vita, non solo della propria, ma anche di quella altrui. Ha assistito a trionfi e tragedie, espansioni e contrazioni, guerre e rivoluzioni, grandi affermazioni e profonde ambiguità. Ha assistito all’ascesa di splendide teorie, solo per vederle cadere sotto il peso di inesorabili dati di fatto. Vi è una maggior consapevolezza della transitorietà e, forse, della bellezza. Adesso riesco a immaginare che cosa sia un secolo, riesco a sentirmelo nelle ossa; quando avevo quaranta o sessant’anni non potevo fare altrettanto. Non penso alla vecchiaia come a un’età sempre più triste che in un modo o nell’altro va sopportata facendo buon viso a cattivo gioco, ma come a un periodo di libertà senza impegni, svincolato dalle artificiose urgenze del passato, in cui sono libero di esplorare quello che voglio e di legare tra loro i pensieri e i sentimenti di tutta una vita. Non vedo l’ora di compiere ottant’anni.» pp. 20-22

Quattro i saggi contenuti in questa raccolta intitolata “Gratitudine” e che prendono il nome di: “Mercurio” come quell’argento vivo in movimento verso l’alto e il basso che è l’elemento numero 80 come gli anni che sta per compiere nel momento in cui scrive, “La mia vita” composta da un lungo viaggio fatto di scoperte e auto-scoperte, “La mia tavola periodica” perché per ogni elemento vi è un numero e per ogni numero un anno e per ogni anno un ricordo e infine “Shabbat” per quei tempi che furono e per quelle radici che sono e che conducono a quello che è il giorno del riposo.
È così che Oliver Sacks si congeda dai suoi lettori e dalla sua vita, con un titolo intriso e permeato in ogni battuta e pagina di “gratitudine”, una gratitudine che arriva con forza disarmante e con grande empatia nel conoscitore che è chiamato a interrogarsi e che di fatto si interroga. Ogni parola, ogni saggio è una carezza che ci viene dedicata e che custodiamo nel cuore. Perché forse, alla fine, non esiste davvero un epilogo, perché forse, alla fine, siamo condotti da quel lungo filo conduttore che ci trattiene e fa sorridere. Un congedo che arriva al cuore.

“Scopro che i miei pensieri vanno allo Shabbat, il giorno del riposo, il settimo giorno della settimana e forse anche della propria vita, quando uno sente d’aver fatto la sua parte e può, in coscienza, abbandonarsi al riposo.” p.54

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bella segnalazione, Maria. Mi pare un libro interessante, anche se non conosco assolutamente l'autore.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
08 Dicembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Se hai modo ti consiglio “Risvegli” (da cui il celebre film), “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” ma anche questo e Musicofilia. Sacks è un autore che appaga sotto tanti punti di vista. Grazie Emilio!
In risposta ad un precedente commento
Emilio Berra  TO
10 Dicembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie per il suggerimento.
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La tentazione del muro
Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico