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A libro aperto
 
A libro aperto 2018-12-06 10:54:40 Mian88
Voto medio 
 
4.4
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    06 Dicembre, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Leggere e leggersi

Quante volte ci viene posta la domanda sul che cosa ci danno i libri? Sul come sia possibile che taluni di questi siano in grado di cambiarci la vita? Quante volte a nostra risposta affermativa su questa unica capacità che la lettura ha, notiamo nasi che si storcono, stupore e sguardi allibiti in chi ci sta ascoltando? Eppure, i libri hanno davvero questa facoltà, questa forza. Forza che certamente risiede in un contenuto che si plasma a immagine e somiglianza del nostro essere. O chissà, forse, invece, siamo noi che ci plasmiamo ad immagine e somiglianza del testo che stiamo leggendo? Di fatto i libri sono in grado di svelarci chi siamo perché ciascuno al suo interno, anche inconsapevolmente, racchiude parti di noi che magari nemmeno sapevamo di avere. Ecco perché leggere un libro è al contempo anche essere letti, è dare avvio alla ricostruzione della nostra esistenza, della nostra memoria, dei nostri dolori, della nostra formazione e biografia umana e intellettuale. E quale miglior modo, ci suggerisce Recalcati, per ricostruire il proprio esistere se non attraverso quei libri che ci hanno accompagnato nella crescita emozionandoci e plasmando la nostra mente e la nostra anima in ogni difficoltà, in ogni passo del canto della nostra vita?
Il presupposto della lettura è il considerare il libro come uno scambio reciproco, un rapporto tra memorie che si uniscono e fondano; quella dello scrittore e quella del lettore. Da questo incontro nasce la possibilità di un cambiamento perché nel mettere a nudo la nostra vita, le viene donata forma nuova e al contempo essa viene innanzata e esaltata a nuove possibilità, fatte di mente e di cuore, di un mare infinito dalla sostanza complessa.
E come il libro apre le porte del desiderio e della mente, è nemico dell’odio e refrattario al mondo chiuso e invalicabile, bigotto e istituzionale, altrettanto specchio di noi e del nostro essere è la nostra libreria che con i suoi volumi ordinati o disordinati, nuovi e meno nuovi, cartacei o digitali, rappresenta la chiave di accesso al nostro percorso formativo, costituisce la chiave di volta che porta alla conoscenza del nostro vivere ed essere vivi. Chi osserverà la nostra biblioteca personale, chi si soffermerà a studiarla, chi ne prenderà in mano anche un semplice tomo, avrà accesso alla nostra anima e al nostro io. Comprenderà così quali difficoltà abbiamo provato nella lettura, comprenderà quanto quel linguaggio ostico e quel contenuto forte e devastante ci possa o non possa aver destabilizzato, comprenderà quali oceani in tempesta abbiamo attraversato per diventare quel che siamo.
Il libro dunque non è più un qualcosa con cui passare il tempo, uno strumento a sé, bensì è quel mezzo che ci consente di riversare il contenuto della lettura in quella che è la realtà quotidiana del nostro vissuto. Il nostro vissuto assume nuove vesti e nuove prospettive, la nostra esistenza viene letta a sua volta in modo diverso, e al contempo è a sua volta riversata nel volume. Lo scambio che avviene è pertanto totale e incondizionato e con la genuinità del suo essere rimodella la parte più intima e profonda con un nuovo linguaggio, con nuove lingue parlate. Lingue che sono fatte ancora prima che di parole di tutte quelle componenti astratte ma vivide (come sensazioni e impressioni) che hanno costruito il nostro io adulto. Il libro assolve ancora ad una grandissima necessità: il desiderio di sapere. Perché con il suo contenuto invita all’approfondimento, stimola la curiosità e sprona a conoscere ancora e ancora.
A questa prima parte riflessiva e introspettiva Recalcati ne aggiunge una seconda in cui ci presenta quelli che sono stati i suoi eroi dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta. Passiamo da L’Odissea”, al Vangelo, a Sartre, a Heidgger, a Nietzsche, a Hegel, a Kirkegaard, a Freud e poi nuovamente, a fronte dell’insoddisfazione del dedicarsi ad una carriera da docente del narratore, a McCarthy e a tanti tanti altri letterati ancora. Mutamento quest’ultimo, ancora, che è dovuto al mutare dell’autore stesso e con il suo scontrarsi con quella che è stata la sua fase della maturità e il suo costante chiedersi – e chiederci – cosa e come si costituisce un uomo, cosa lo rende unico, quali sono i perché che lo attanagliano, qual è la vera forza del testo stampato.
Da qui l’invito a staccarci dalla sua mano conduttrice per incamminarci sul nostro personalissimo percorso di vita, un percorso questa volta a ritroso e volto al ripercorre tutti quei tasselli che sotto la forma di libro ci hanno accompagnato nel nostro presente e passato e che sicuramente ci accompagneranno nel nostro futuro.

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Commenti

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Belle considerazioni, Maria! E bella proposta di lettura.
Che bella recensione, Maria! Riflessioni che toccano tutti noi lettori accaniti...
In risposta ad un precedente commento
Mian88
07 Dicembre, 2018
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Grazie Emilio e grazie Chiara. Mi sono rispecchiata molto in questo testo che per noi lettori accaniti è adattissimo. Quante volte mi sono (e ci siamo) sentita dire “ma cosa ti avrà mai lasciato un libro, ma cosa ti darà mai, ma com’e Possibile che ti abbia cambiato la vita?”
Ecco, questo volume in merito è perfetto.
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